Dal 1854 al 2014 di acqua sotto i ponti ne è passata. La tecnologia si è evoluta anno dopo anno, cambiando anche i rapporti umani, ostaggi, ormai, dei vari social network. Ma oggi, non vogliamo parlare del solito grattacapo, bensì delle buone maniere che, una buona parte di persone ha perso. Molti uomini e altrettante donne, negli ultimi anni, hanno perso il gusto di discutere, di scambiarsi idee proprio per la mancanza delle buone maniere. Anni fa, almeno fino ai primi anni ’90, questa spiacevole situazione non figurava nemmeno nei pensieri del più pessimista. Vi erano più conoscenze vere, meno esibizionismo e quelle caratteristiche che, con la società odierna, stonano tanto. Oggi, invece, notiamo come durante una cenetta romantica (ipotizziamo) la luce dei cellulari vince su un dialogo tra due persone, perché la notifica, la news del sito preferito è più importante di una risata, di un ragionamento. Si sono persi quei valori che faranno fatica a immagazzinarsi nuovamente nella mente di una persona in virtù di una crescita imponente di una diversità di vedute sempre più evidente tra tutti. Anche per una semplice chiamata non c’è più tempo, non c’è più quella voglia di ascoltare un’altra persona dall’altra parte della cornetta- Tutto questo ha causato un calo dell’8% circa dei dialoghi telefonici. Non sono solo Facebook, Twitter e altri social ad aver cambiato il nostro modo di vivere, pensare, ma la nostra mentalità, a questo punto errata sotto tutti i punti di vista.
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Negli anni ’90 quando il primo cellulare Motorola è stato mostrando al mondo, nessuno poteva immaginare l’importanza di quel giorno. Ne è passato di tempo, con una sorta di “cavalcata” della tecnologia che, senza se e senza ma, ha caratterizzato positivamente la nostra vita. Una volta non esistevano i cellulari, per avvisare qualcuno era obbligatorio munirsi di gettone e scappare nella vicina cabina telefonica e parlare velocemente (il credito non era illimitato). Successivamente, con l’avvento del cellulare, sono nati gli sms, i messaggi di testo che, dai primi anni 2000 erano divenuti di fondamentale importanza. Come non dimenticare i 160 caratteri per un messaggio, spesso accompagnato dallo squillo che, effettivamente, serviva per avere la conferma dell’invio.
Erano altri tempi, nei quali tutti erano più spensierati, non c’erano i social network, le chat di messaggistica istantanea e altro. Adesso, invece, le vecchie chiamate, ma soprattutto gli sms stanno conoscendo un rilevante calo. Nonostante le molte offerte delle varie compagnie telefoniche, i ragazzi, ma anche adulti e anziani, preferiscono la velocità di una chat virtuale per comunicare con la moglie, amico, amica che sia. Pensate, nel periodo natalizio, di solito “esplosivo” per i normali messaggi di testo, c’è stata una riduzione del 4%, con molti auguri inviati tramite Whatsapp, Facebook, Skype e altre chat. Un dato inconfutabile, che non lascia molti dubbi. L’sms in sé è morto, e con lui sono andati via gli anni più belli della nostra giovinezza.