Il mio innamoramento con il basket NBA è durato lo spazio delle carriera di Michael Jordan, una manciata di anni dunque. Non sono un tifoso hard core del basket e confesso che per capire appieno alcuni dei passaggi che descrivono le partite di basket ho dovuto spulciare il web, quello che posso dirvi è che “Michael Jordan, la vita” è un libro fantastico.
Roland Lazenby, non nuovo ad imprese simili, confeziona un tomo di quasi 800 pagine e dal peso di un chilo abbondante che non riuscirete a smettere di leggere. Certo, dovete avere una certa attitudine al racconto sportivo, vi deve piacere lo sport e vi devono intrigare i miti. Il mito sportivo in questo caso è Michale “Air” Jordan. Il primo giocatore dell’NBA che la Nike ha sponsorizzato e reso icona. Un giocatore che poteva permettersi di fregarsene se il suo contratto con i Chicago Bulls non era tra i top perché comunque prendeva una percentuale del 25% su ogni scarpa che noi compravamo.
Lazenby parte dalle origini dei Jordan. Dal bisnonno di Michael in poi ci viene raccontata come prima cosa la materia di cui è stato costituito MJ. I sacrifici dei nonni, dei genitori e la sua terribile voglia di essere sempre il numero uno. Il carattere difficile, duro con i compagni fino a sfiorare il bullismo e delicato con tutti quelli a cui poteva dare una mano. Il rapporto con il padre poi assassinato (cosa che lo spinse ad abbandonare il basket per un paio di stagioni per darsi, senza un grande successo, al Baseball), il legame burrascoso con la madre, ma anche questioni familiari irrisolte, come le accuse di molestie che la sorella rivolse al padre.
“Michael Jordan, una vita” è anche una saga famigliare. Un libro che ci permette di goderci le imprese dell’atleta, ma ci obbliga a leggerle anche attraverso la lente della persona. I continui scontri all’interno della squadra e la sua voglia di essere il numero uno hanno portato i Chicago Bulls a vincere sei campionati NBA (sei anelli) e ad essere ricordata come una delle compagini cestistiche più forti di tutti i tempi (se a MJ aggiungete Scottie Pippen e Dennis Rodman otterrete una miscela esplosiva).
Il questo libro c’è tutto quello che potreste mai desiderare di sapere sul vostro idolo, ma anche su una persona che non avete fatto in tempo ad ammirare mentre volteggiava sul parquet. Michael Jordan è l’uomo che è stato in grado di imprimere una crescita fenomenale al movimento NBA e che ha portato il marchio Nike ai livelli che tutti conosciamo.
Tutto questo condito dalla penna di Lezenby, capace di andare in profondità, di sviscerare retroscena rimasti nell’ombra e di consegnarci, non un ritratto bidimensionale dell’atleta Michael Jordan, bensì una statua tridimensionale dell’uomo Michael Jordan. L’uomo che sapeva volare.
Quanto amo 66thand2nd per aver pubblicato questo libro voi non lo capirete mai. La letteratura sportiva è uno di quei generi che in Italia fatica a prendere piede ed è anche uno dei punti di forza di questa casa editrice. La pubblicazione di romanzi a sfondo sportivo e di biografie di grandi personaggi dello sport è qualcosa di spettacolare.
I miei complimenti vanno anche a Giulio Di Martino per la titanica traduzione. Vorrei aver visto la sua faccia dopo aver messo l’ultimo punto.
Roland Lazenby è un giornalista e uno scrittore prolifico. Al suo attivo oltre cinquanta libri, molti dei quali dedicati a figure di spicco del football americano e del basket, tra cui Jerry West, Phil Jackson e Kobe Bryant. Sue anche le ricostruzioni di due tra le migliori stagioni dei Chicago Bulls. Lazenby è docente di giornalismo e scrittura alla Radford University e alla Virgina Tech. Tifoso della prima ora, per scrivere questo libro ha seguito la carriera di Jordan per più di vent’anni, fin dai tempi del college, e ha intervistato un centinaio di esperti tra ex giocatori, coach, soci e amici personali del campione, giornalisti e dirigenti.