Quando hai conosciuto un editore per un certo tipo di letteratura ti rallegri sempre quando questo editore pubblica qualcosa che ti fa ricordare gli inizi del vostro rapporto letterario lettore/editore. Posto che le deviazioni ci possono sempre stare e hanno ragioni diverse che vanno dal puro rientro economico all’innamoramento improvviso per qualcosa che capisci essere eccellente e che magari a catalogo risulta come una mosca bianca, a me piace quando una nuova uscita rispecchia esattamente ciò che mi aspetto da un editore. Ancora di più quando l’editore in questione è di grandissima qualità, come Neo Edizioni.
La genesi del libro di cui parlo oggi è particolare. “Spettri Diavoli Cristi Noi” di Riccardo Ielmini è il romanzo che ha vinto la prima edizione del Premio Nazionale di Narrativa indetto lo scorso anno. Un premio che ha ricevuto molta attenzione, attenzione che si è trasformata in un invio massiccio di manoscritti. Da questa mole di parole è uscito un vincitore che, dopo aver letto il romanzo in questione, ha di sicuro meritato.
“Spettri Diavoli Cristi Noi” di Ielmini è un romanzo molto particolare che sa mescolare generi diversi e lo sa fare bene. Penso per esempio al classico romanzo di formazione, ma anche alle storie inquietanti di spettri (che troviamo nel titolo), a quel tocco di realismo magico che si intravede qua e là, ma anche alla durezza delle storie di provincia.
Il romanzo è ambientato in un borgo, una comunità ristretta nella quale potrebbe non succedere nulla ma che invece sembra essere un crocevia di storie da un alto incredibili, dall’altro profondamente reali e tragiche. C’è chi viene assassinato, chi viene rapito dal Diavolo, chi se ne va diventa attore porno, ma c’è anche chi resta, come il protagonista principale di questa storia, colui che tutto testimonia e che rimane, appunto, per offrire un punto di appoggio, una boa forse, a chi è andato via dal paese.
Qui credo di aver notato una certa assonanza con il gruppo di ragazzi creato da Stephen King in It. Anche in quel caso, uno dei protagonisti era rimasto a Derry per poter continuare a ricordare il Male e poterne parlare ancora a chi se n’era andato.
Il gruppo presente in “Spettri Diavoli Cristi Noi” è denominato “La confraternita” e ha in sè caratteristiche spiccatamente religiose ed è proprio attraverso questa lente di religiosità che il protagonista vede e interpreta i fatti che accadono nel suo paese, come se tutto ciò che gli si dipana davanti fosse parte di un’eterna lotta tra il bene e il male.
Ci sono particolari di questo romanzo che mi hanno colpito molto. Prima di tutto la forza inventiva di Riccardo Ielmini, la creazione di una serie di personaggi indimenticabili e sembra sull’orlo dell’inquitudine. Personaggi che non è mai semplice mettere a fuoco, partendo proprio dal protagonista, perché attorno a loro hanno un alone indefinito. Inoltre ho apprezzato molto la scrittura, lo stile che a tratti si fa epico nel raccontare le storie che si intrecciano tra loro e che riesce a mantenere da un lato un tono solenne, ma dall’altro quasi gioca con le visioni dell’immaginazione di un gruppo di ragazzi. Ielimini li rende eroi, li rende paladini contro le forze dal male, li disperde perché ognuno di loro deve portare a termine la propria personale tenzone e poi li riunisce quando sono pronti a combattere contro il male.
Riassumendo, “Spettri Diavoli Cristi Noi” di Ielmini è stata una gran bella lettura, di sicuro una delle migliori di questo inizio 2025 e il motivo principale è che dalla prima pagina in poi mi ha tenuto in un limbo sospeso tra realtà e magia.
So che oltre al romanzo di Ielmini anche il secondo e il terzo classificato al Premio Nazionale di Narrativa indetto da Neo Edizioni saranno pubblicati con questo editore e se il buon giorno si vede dal mattino io sono molto curioso di vedere le prossime uscite legate al premio. Tra l’altro, nota di servizio, in questi giorni si è aperto anche il bando per la nuova edizione che è stata aperta anche alla poesia. Scaldate i vostri manoscritti e inviateli.
Riccardo Ielmini, anno 1973, vive a Laveno-Mombello ed è Dirigente scolastico. Ha pubblicato i libri di versi Il privilegio della vita (Atelier, 2000) e Una stagione memorabile (Il ponte del sale, 2021). Ha vinto il Premio Chiara Inediti 2011 con la raccolta di racconti Belle speranze (Macchione, 2011). Ha pubblicato il romanzo Storia della mia circoncisione (Unicopli, 2019). Suoi racconti sono usciti su riviste e nell’antologia Splendere ai margini (Oligo, 2023).