Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Sole a catinelle, risate a crepapelle

Sole a catinelle, risate a crepapelle

by senzaudio

Alla fine ce l’abbiamo fatta, io e la mia ragazza siamo andati a vedere l’ultimo film di Checco Zalone, Sole a Catinelle. Ci siamo riusciti al terzo tentativo, gli altri due sono falliti perché, nonostante fosse proiettato in due sale di un multisala, gli spettacoli erano sempre tutti pieni, o al limite con la prima fila disponibile, ma già soffro di cervicale, non era il caso. Al terzo tentativo, di quattro spettacoli abbiamo rimediato due posti in ultima fila, ma va bene uguale, almeno ci siamo tolti il dente, in fondo si vede bene anche da li.

Il film non ve lo racconto, non mi piace fare spoiler. La mia riflessione è: Perchè il successo di questo film?

Innanzitutto è una commedia e una commedia deve essere divertente. Qui siamo quasi al comico, Luca Medici è un trituratore di gag. Fa ridere naturalmente, anche fuori dal film, se vi capita di vedere un’intervista seria, ha proprio l’attitudine a far ridere, non è mai sforzato, resta sempre naturale, mai falso. E quindi sì, il film è veramente divertente, dall’inizio alla fine.
La storia è carina, possiamo dire nuova rispetto al solito, questa volta non c’è il protagonista innamorato della ragazza, che però è disinteressata/ha problemi/è già fidanzata con uno stronzo, ma alla fine del film cambia idea e si mette con il protagonista (che è un po’ lo scheletro della maggior parte delle commedie, in particolare italiane, gli stessi primi due film di Zalone erano così), questa volta l’amore per la moglie rimane lì, praticamente congelato, perché il rapporto che fa da scheletro alla storia è quello con il figlio. Qualcosa di diverso quindi, il bambino è bravo a recitare, quindi piace anche per questo.

Quello che però mi fa più pensare, è che il personaggio Checco Zalone incarna tutti i difetti degli italiani (non tutti li hanno tutti assieme, sia chiaro, ma lui li attira magneticamente su di se). Ad esempio pensare di essere esperto di finanza, e che questa potrà dare una svolta alla propria vita, definirsi imprenditori, quando in realtà si è solo venditori porta a porta, fare le rate per tutto, senza avere la garanzia di essere in grado di pagarle. Ma anche il semplificare i problemi, quando richiederebbero una più attenta analisi), o lo sfruttamento di scorciatoie politico/massoniche per avere successo (magari vantandosene pure). Quanti di quelli che stanno leggendo hanno questi difetti, oppure conoscono qualcuno che li ha? Ecco, in quelle duecento, duecentocinquanta persone che erano al cinema con me (per non parlare di quelli che hanno affollato le sale nei giorni precedenti), quanti di questi avevano i difetti incarnati da Checco?
Ma tutti ridevano. Di se stessi, in fondo. Forse è questa la risposta alla mia domanda. Fa ridere perchè ognuno vuole ridere di se stesso, dei suoi difetti, delle sue piccole sciagure.

N.d.A. Il film mi è piaciuto, ho riso fino all’ultimo secondo. Se non l’avete visto non pensate a quello che ho scritto ma solo a divertirvi!

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