E’ un libro breve, che si legge velocemente eppure ce ne sarebbero di cose da dire. “La novità” di Paul Fournel è uno di quei libri con cui diventi subito amico. Principalmente perché è uno di quegli amici interessanti, uno di quegli amici che parla di cose che tu non conosci, o conosci solo in parte, ma che ti interessano. Uno di quelli con cui ti troveresti volentieri al bancone di un bar a sorseggiare una birra solo per ascoltarlo parlare. Ti danno da pensare, ti fanno capire che sei ignorante, ma che potresti esserlo meno in futuro se solo ascoltassi prima di parlare.
Entriamo dalla porta principale, dalla trama.
Robert Dubois è un editore. La sua casa editrice ha visto tempi migliori. Nessuno legge più con l’intensità dei bei tempi, ma pare che nessuno legga più nemmeno la buona letteratura. I successi che ha sono legati a libri che si possono riassumere con la frase “Un ragazzo incontra una ragazza e…”. Inoltre scrivono tutti, tutti hanno qualcosa da dire e spesso la dicono male, o la dicono per la ragione sbagliata, tipo andare ospiti nel più popolare Talk Show di Francia (io mi sono immaginato un bel vecchio Maurizio Costanzo Show.
Tutto questo subisce uno scossone quando una stagista porta a Dubois un ereader (mi immagino in realtà un iPad o simili, viste le funzioni che ha). Dubois fa la sua entrata nel digitale, riprogetta il suo futuro editoriale e la propria vita.
Uno dei punti di forza di questo libro è quello di analizzare dall’interno il mondo dell’editoria. Qui si parla di editoria francese, ma le informazioni in mio possesso mi fanno dire che la situazione italiana non è poi tanto diversa. Perché un libro funziona e un altro no? Quanto contano i media nella percezione del lettore? Cos’è la vera letteratura? Come funziona una casa editrice, come si comportano gli scrittori, chi sono gli scrittori? Quante volte vi siete posti queste domande? “La novità” vi fornisce alcune risposte. Potrebbero non essere le uniche, ma sicuramente vi darà una base da cui partire per confezionare i vostri ragionamenti.
La sensazione che ho io è che tutti i libri di cui parla Dubois siano pubblicati per svariate ragioni, tutte sbagliate.
C’è poi da mettere in campo la parte “ludica” di questo libro. Un aspetto che si può riassumere con la breve postfazione dell’autore.
Questo dovrebbe farvi capire anche il grado di difficoltà che ha incontrato Federica Di Lella nel tradurre questo libro. Difficoltà che sono ben riassunte nel suo commento finale alla traduzione.
Per quel che mi riguarda, riassumerei lo spirito di questo libro con il seguente dialogo. Meunier è da poco entrato in casa editrice e ha idee geniali. Tipo fare utili. La sua proposta è quella di tagliare tutti i libri che non raggiungono un tot di copie. Dubois gli fornisce il piano editoriale e gli chiede di indicargli quali, secondo lui, sono i titoli che non raggiungeranno quel numero di copie.
- Basta fare una ricerca di mercato preventiva.
- Lo sa quanto costa una ricerca di mercato , signor Meunier? Glielo dico io. Tre volte il costo di un libro. Per cui abbiamo preso la brutta abitudine di fare i libri per sapere come vanno i libri. Si chiama editoria e si dà il caso che sia il mio mestiere.
A voi la lettura di questo libro. Sono convinto che a molte persone farebbe bene leggerlo, a me ha sicuramente dato spunti di riflessione.
Nato a Saint-Étienne nel 1947, Paul Fournel ha lavorato come editor presso Ramsay e Seghers, e presieduto la Société des Gens de Lettres. Attualmente scrive a tempo pieno. Autore di numerosi romanzi, racconti, opere teatrali e poesie, è anche segretario e presidente del collettivo letterario conosciuto come Oulipo.
