Paratesto:
E’ strano e ve ne renderete conto. Iniziate a leggere un libro e parallelamente leggete della vostra vita. Quel tipo seduto su una scala anticendio, con quella faccia bonaria, la posa distesa e i vestiti da professorino è uno che, se lo lasciate fare, scava dentro il vostro passato e fa emergere la vostra storia personale. Io lascerei fare.

Testo:
Come posso farvi arrivare la mia sorpresa? Ci posso provare, ma probabilmente fallirei. Quello che posso fare, cercando di non scantonare troppo, è dirvi cosa c’è tra me e “Mi ricordo”.
Mi ricordo di aver letto sul sito dell’editore qualche informazione sull’autore.
Mi ricordo quando poi ho letto la descrizione del libro.
Mi ricordo di essermi fatto l’idea che fosse qualcosa di discorsivo, un memoriale magari.
Mi ricordo di aver avuto delle buone sensazioni.
Mi ricordo di aver pensato che se “Mi ricordo” di Joe Brainard era piaciuto talmente tanto a Paul Auster da scriverne addirittura un’introduzione allora andava letto.
Mi ricordo di aver aperto il pacchetto e di averlo immaginato rigido e poco accogliente.
Mi ricordo il piacere di avere tra le mani un libro morbido e gentile.
Mi ricordo il piacere della lettura dell’introduzione di Auster.
Mi ricordo di aver iniziato a leggere il libro e di averlo scoperto diverso da quello che avevo immaginato.
Mi ricordo lo sconcerto.
Mi ricordo di aver pensato che sarebbe stata una noia mortale leggere 150 pagine di lista.
Mi ricordo la sopresa di arrivare alla fine del libro senza nemmeno accorgermente.
Mi ricordo la voglia di scrivere un mio personale “Mi ricordo” segnale che il libro era andato a segno.
Mi ricordo che, ad un certo punto, mentre lo leggevo, ho iniziato a pensare che “Mi ricordo” doveva per forza esser una miniera inesauribile di ricordi per qualcuno nato in america e coetaneo di Brainard.
Mi ricordo che, ad un certo punto, mentre lo leggevo, ho iniziato a ricordare cose legate alla mia infanzia.
Mi ricordo di essermi commosso.
Mi ricordo di aver sorriso.
Mi ricordo di aver pensato che avrei dovuto consigliarlo agli amici.
Mi ricordo di aver pensato che mi dispiaceva che Brainard fosse morto di AIDS nel ’94, ma mi sarebbe dispiaciuto anche se fosse morto di malaria nel ’93 o di tifo nel ’95.
Mi ricordo di essermi reso conto del coraggio che doveva aver avuto Brainard per parlare in modo così aperto della sua omosessualità e delle sue esperienze sessuali.
Mi ricordo che ad un certo punto è arrivata la fine del libro e mi è dispiaciuto.

Coordinate:
Quando meno te lo aspetti scopri che una casa editrice che avevi frequentato per altri motivi, inizia a darsi da fare anche con la narrativa. “Mi ricordo” è uno dei primi titoli della collana Senza Frontiere in cui, Edizioni Lindau pubblica i testi di narrativa. Mi permetto di dire che come inizio non è affatto male e spero che continuino a percorre questa strada regalandoci titoli interessanti come questo.

Non conoscevo Joe Brainard , non prima di “Mi ricordo“. Potrei dirvi, come farina del mio sacco, che per qualche motivo mi ricorda Bret Easton Ellis, intendo di aspetto fisico. Fortunatamente, per le cose serie posso appoggiarmi al sito della casa editrice.
Joe Brainard (1942-1994) è stato un pittore, poeta e scrittore americano. Il corpus delle sue opere include collage, assemblage, disegni e olii, bozzetti di copertine di libri e album musicali, di scenografie e costumi, fumetti ai quali lavorò insieme ai poeti della scuola di New York, poesie e prose. Alla fine degli anni ’70 decise di non esporre più le sue opere, ma continuò a scrivere fino ai primi anni ’90, quando si ammalò e morì di AIDS

Un importante parte del successo di un libro, quando questo è straniero, è la traduzione. Traduzione che, in questo caso è stata affidata nelle mani di Thais Siciliano. “Mi ricordo” è un libro strano, diverso dal solito. Non so quanto possa essere stato complesso tradurlo, ma da quello che ho letto il risultato mi sembra eccellente. E comunque, un traduttore che si prende a cuore un libro e ce lo fa assaporare va sempre ringraziato.

Un’ultima nota. Siccome “Mi ricordo” è pieno di riferimenti che per noi italiani potrebbero non essere così facilmente accessibili la casa editrice ha pronto per voi un supporto. Un Tumblr tutto suo http://mi-ricordo-joe-brainard.tumblr.com/

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3 comments

Thais Siciliano 17 Luglio 2014 - 11:21

Grazie! 🙂
Per un’idea di “quanto possa essere stato complesso tradurlo” segnalo: http://diariodiunatraduttrice.wordpress.com/2014/06/16/tradurre-i-remember-di-joe-brainard/

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gabritica 17 Luglio 2014 - 14:26

Come esperimento mi sono letta prima quello su Linkiesta, poi il tuo… Dopo aver finito di leggere il primo, la domanda che mi sono fatta è stata proprio quanto mi sarei annoiata a leggere la lista di 150 “mi ricordo”, per quanto la recensione fosse assai invitante. Il tuo post ha corroborato la mia curiosità. Forse non te l’ho ancora detto, ma mi piace proprio come scrivi e non credo nemmeno di essere l’unica a dirtelo! Un forte (ma forte) abbraccio fraterno (molto fraterno!). A tra poco, ho altro da dire su un altro tuo splendido articolo.

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Gianluigi Bodi 17 Luglio 2014 - 15:02

Ti ringrazio molto per i complimenti, fa sempre piacere ricerverli, soprattutto da persone a cui non sono legato da vincoli di sangue 🙂 e spero che alla fine deciderai di leggere il libro perché è davvero una chicca, anche se mi rendo conto che è molto particolare.

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