Amore a prima vista per La rivolta di hopfrog e altre storie (che poi è solo un’altra storia), fumettissimo firmato da David B. e Christophe Blain e pubblicato da Oblomov. Un super combo di autori che si mette alla prova con l’epica del west, l’avventura pura e il citazionismo sfrenato. Il risultato è una gioia per gli occhi e uno sballo di storia che mischia un sacco di cose del settore avventura-orrore, ma lo fa con eleganza e classe, santo cielo, senza menare il can per l’aia. I due protagonisti dell’albo sono Hiram Lowatt, l’intellettuale yankee che alterna alla stilografica il fucile; e Placido il saggio, silenzioso capo-tribù che parla (molto) poco e pesta (molto) duro. Nella prima storia ci sono gli indiani, l’eco di Edgar Allan Poe e la tristissima, ferocissima storia della rivolta degli oggetti. Nella seconda storia, Hiram e Placido vanno in Alaska perché invitati a una conferenza e sprofondano in un altro incubo, stavolta a base di cannibalismo e cupa follia. In tutte e due le storie ci sono gli indiani, e sono fighissimi. In tutte e due le storie c ‘è un sacco di azione, una sceneggiatura che non perde mai di vista quello che sta narrando e disegni favolosi. L’unica nota negativa, come già è stato scritto su qualche altra rivista, è che i due autori non sono più tornati sui personaggi, purtroppo, e non sono uscite altre storie. Basta così, adesso, altrimenti non mi crederete più. Ma anche se avete deciso di non credermi più, fatelo un’ultima volta e leggete questo super fumetto.

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