Il primo degli italiani

by senzaudio

Etichette. La nostra percezione della realtà ha la necessità di inquadrare le persone in categorie prestabilite. Funziona così, a volte – ed è grave, gravissimo – in base a pregiudizi, più spesso in base a conoscenza più approfondita. Il problema, quello vero, è che ci fermiamo alle etichette, alla superficie senza scalfirla, ci accontentiamo della punta dell’iceberg senza voler conoscere la parte immersa.RomaPalazzoQuirinale

Succede così anche in politica. Perfino in queste ore delicate, delicatissime e calde che portano alla scelta del prossimo Presidente della Repubblica. I ragionamenti sono tutti sulla logica politica, sulle alchimie, sullo scenario futuro. La domanda che tutti dovrebbero porsi inizialmente è:  che tipo di uomo o donna vorrei al Quirinale? Una istituzione che, grazie a Ciampi e Napolitano, ha rappresentato la più amata e rispettata dagli italiani, proprio mentre la politica stava crollando in una voragine sempre più profonda.

Che fare? Non pensare al metodo, non basarsi sulle etichette (cattolico, di sinistra, extraparlamentare o di centro-destra), ma avere come unica stella polare il valore, il più alto possibile della persona, e le necessità del Paese. Senza giochi, senza logiche di potere.

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