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Heman Zed – Zodiaco street food – Arriva la mala.

by Gianluigi Bodi
Heman Zed

Se “Zodiaco Street Food” di Heman Zed fosse una ricetta questi sarebbero gli ingredienti da mescolare con cura e abilità.

Un ex componente della mala del Brenta che si è staccato dal gruppo prima dell’arrivo della tempesta.
Una ex spia KGB dalle forme esplosive che ha deciso di vivere in Italia dopo la fine del comunismo e si ritrova a Venezia come cameriera.
Un cuoco da reality show che si vanta di essere “The simple cook” e di badare al sodo e deve far fronte alla parabola discendente del suo programma.
Una moglie incazzata. Un figlio problematico che ha avuto un bad trip. Una serie di personaggi minori che sono uno migliore dell’altro.
E nascosta nell’ombra…la mala del Brenta.

Questi sono dunque i personaggi che scorrazzano nel libro “Zodiaco street food” di Heman Zed pubblicato da Neo Edizioni nella collana Dry. Ora, devo dire che per quel che che mi riguarda la collana con cui identifico Neo è l’altra, Iena. Una collana di cui ho apprezzato e continuo ad apprezzare i libri tosti, ma quando si tratta di farsi quattro risate (non risate da slapstick Comedy) allora ci si può fidare di Dry e il libro di Heman Zed non fa eccezione.

A partire dal protagonista principale, l’antieroe per eccellenza, Romeo Marconato. Uno che ha saputo fare i soldi in maniera sporca. Affiliato al boss Felicetto Maniero, si è tolto di mezzo prima che fosse troppo tardi e si è concentrato sul business dei cibi contraffatti e quando anche lì le cose si sono fatte rischiose ha comprato dodici furgoni e li ha piazzati tra Padova e Venezia creando un monopolio dello street food di qualità infima.

Sì, perché è proprio in nel mio Veneto che si svolge la storia raccontata da Heman Zed. Il Veneto dei furbetti, degli imprenditori maneggioni, dei traffici loschi, della cultura del lavoro ma solo per i sottoposti, degli intrighi di potere. Un Veneto che mi risulta molto familiare a dire il vero. Marconato è uno di quei tipi che hanno il fiuto per gli affari, non hanno un senso morale che li blocchi e gli impedisca di commettere qualche azione disdicevole, seguono la legge del più furbo, ma anche Romeo, da qualche parte, ha un’anima e a tratti la possiamo scorgere tra le righe. In parte quando si tratta del figlio Moreno che, a causa di un bad trip, non riesce più a interpretare il mondo e ne vive una sua versione quasi parallela.

Il ritmo è serrato, i dialoghi sono divertenti e ficcanti, dei botta e risposta che accrescono la verosimiglianza dei personaggi con le persone reali che mi è capitato di incontrare. La storia sembra assurda solo in apparenza, in realtà mi sembra che fotografi perfettamente i nostri tempi e i valori che vanno per la maggiore, soprattutto quando nell’equazione subentra il reality show, l’apparire a tutti i costi, quel meccanismo ben codificato che però non riesce a domare il ruspante Marconato.

Devo confessare che mi sono fatto più di una risata leggendo questo libro, in parte per i modi spicci da bulletto di Marconato, in parte per quella satira sottile che va a colpire usi e costumi attuali e anche per una dose di ironia, quella voglia di prendersi in giro che pare sia andata persa.

Heman Zed ha esordito per Il Maestrale nel 2007 con il romanzo La cortina di marzapane. Hanno fatto seguito La Zolfa (Il Maestrale, 2009), Dreams ‘n’ Drums (Il Maestrale, 2010) e, con Gianluca Morozzi, Lo scrittore deve morire (Guanda, 2012). Suoi racconti sono presenti in alcune antologie.
Ha collaborato a diversi progetti multimediali inseriti nell’area del Fondo Sociale Europeo ed è docente di scrittura creativa.

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