Fuga a Tirana

by senzaudio

Ora siamo noi italiani ad andare in Albania. Per studiare. A Tirana c’è l’università privata Nostra Signora del Buon Consiglio, il solo ateneo locale che rilascia lauree congiunte con alcune del nostro Paese, come Tor Vergata. Funziona molto semplicemente.  Sostieni gli esami (in italiano), ti laurei e sei un laureato anche per l’Italia senza nessuna altra pratica.

Ecco quindi che 596 ragazzi, tutti italiani, si sono presentati a Tirana per sostenere il test d’ingresso per Medicina e Odontoiatria. Settimana prossima toccherà a Fisioterapia e Infermieristica. Hanno fallito da noi, cercano fortuna altrove. Anche perché in Albania il voto della Maturità conta ancora. Di questi 596 solamente in 150-160 passeranno, gli altri dovranno mettersi l’animo in pace, oppure riprovarci l’anno prossimo.

Ad accompagnare i ragazzi – che se ammessi dovranno pagare una retta cara attorno ai 7 mila euro e trasferirsi a Tirana – c’erano i genitori. Una mamma si lamenta: “E’ una vergogna, lo Stato costringe i nostri ragazzi ad andarsene via”. Un classico. Per poi lasciarsi andare: “Chi devo pagare per far passare mio figlio?”. Un altro classico. In due battute il meglio di noi italiani. La colpa non è mai nostra. Dello Stato, sempre malvagio e cattivo, che ci mette i bastoni tra le ruote. Che favorisce i figli di papà. Che manda avanti chi paga, i raccomandati. E purtroppo è vero, ma non sempre. Capita che il merito conti, è raro, ma capita. E allora, ecco che l’italiano si adegua. E si fa riconoscere. Chi devo pagare per far passare mio figlio? Chi e cosa devo ungere? Tutto il mondo è Paese, si sa. E noi sappiamo come funziona.

 

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