I film del 2013 secondo me

by senzaudio

2013 – I FILM CHE HANNO UN PERCHE’

1- “Django Unchained” di Quentin Tarantino: come non citare Tarantino? La perfezione alla macchina da presa. È l’unico oggi in grado di mescolare generi diversi come lo splatter ed il western arrivando pure a citare la leggenda norrena (la donna di Django è Broomhilda, valchiria condannata da Odino a vivere una vita immortale dietro i cancelli di un castello). Poi che dirvi? Tarantino è Tarantino, punto.
2- “Il Grande Gatsby” di Baz Luhrman: Luhrman o si ama o si odia. Non ci sono mezze misure. Ma questa versione cinematografica, per altro molto discussa, mi convince perché cerca di attualizzare la vicenda senza forzare troppo (forse solo un po’ la colonna sonora con pezzi da urlo come quello di Lana del Rey o Jay Z o di un Jack White più in forma che mai). Ammetto che il film è completamente retto dalla gigantesca figura di Di Caprio che ancora si conferma capace di immedesimarsi anche in un personaggio così distante. Ottima l’interpretazione della sua “spalla”, il narratore della tragica fine di Mr. G., Tobey Maguire cresciuto dopo la discutibile interpretazione di “vola ragnatela” Spiderman.
3- “Hitchcock” di Sacha Gervasi: un film del genere “how to” ovvero di come il grande maestro del brivido sia riuscito a girare “Psycho”. Molto interessante l’interpretazione di Anthony Hopkins (quando ho letto la new che lui avrebbe interpretato Hitchcock non ci credevo!). Un film che narra la storia di un’altra storia senza scadere nella caricatura del grande regista.
4- “Turbo” di David Soren. Un cartoon ci voleva. E questo secondo me è quello dell’anno. La piccola chiocciola è per natura lenta ma un fortuito incidente la fa diventare una “macchina da corsa”. Per insegnare che niente è impossibile se c’è la volontà di riuscirci.
5- “Gravity” di Alfonso Cuàron: un’esperienza visiva di altissimo livello. Metafisici effetti speciali che fanno riflettere sul tema del ritorno alla vita, della rinascita ma anche sul significato stesso della nostra esistenza. Sospesi per un paio d’ore nello spazio, galleggiando e facendo fluttuare la nostra mente, privi di gravità.

2013 – I FILM CHE NON VALGONO IL BIGLIETTO

1- “Warm Bodies” di Jonathan Levine. Che pasticciaccio! Né un film solo di zombie, né uno smielatissimo alla “Twilight” e poi orrore degli orrori vedere in quel “coso” qui anche il mito John Malkovich. Vedendolo nei panni del papà della ragazzina ripercorrevo con la mente i suoi mitici personaggi: Valmont, Dr. Jeckill –Mr. Hyde e Murnau e mi veniva da piangere.
2- “Il grande e potente Oz” di Sam Raimi. Perché Raimi non mi convince mai? Tantomeno in questa specie di Gardaland degli effetti speciali più zuccherosi. La storia è dilatata per dare il tempo nelle due ore allo spettatore di tagliarsi le vene tra una caramella e l’altra. James Franco non salva il film, ottimo attore, pittore e scrittore ma è la sceneggiatura a fare buchi da tutte le parti. Il ricordo del romanzo d’infanzia va in frantumi come la bambolina di porcellana che Oz salva dalle macerie.
3- “I Puffi 2” di Raja Gosnell. I Puffi me li avete rovinati già una volta, e che ci riprovate? Questo film ha il sapore della minestra riscaldata non una ma più volte. E Pejo che aveva creato questi esserini cerulei da alcune sue visioni non può fare altro che girarsi nella tomba.
4- “RIPD. Poliziotti dall’Aldilà” di Robert Schwenkte. Dopo la morte Nick si ritrova a lavorare nel Rest in Peace Departement. Distretto celeste che recluta ex poliziotti morti per dare la caccia a demoni sotto spoglie umane. Basato su una graphic novel. Uno dei casi in cui le storie devono rimanere solo sulla carta. Perché solo lì possono avere un senso.
5- “Scary Movie 5” di Malcolm Lee. Premetto che non amo il genere comico – satira –demenziale ma il primo “Scary Movie” poteva avere una sua originalità. Siamo arrivati al quinto. Ecco appunto è ora di seppellirlo e passare oltre, a nuove idee, a nuovi progetti.

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