Esortazione alla filosofia

by senzaudio

Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l’addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui

Aristotele

La filosofia non dà risposte, al contrario tempesta chi ci si immerge dentro di domande, quesiti, dubbi. Sempre insolvibili. Sempre assoluti ed esistenziali. Questa è la sorte di chi si perde nella speculazione: non poter porre fine ai dubbi che lo attanagliano. Costretto ad una conoscenza mai completa. Mai perfetta, sempre mancante. Una sorta di scienza insipiente che lascia spazio ad una sola certezza, il sapere di non sapere socratico. Tale peculiarità è probabilmente, quasi certamente a dire il vero, all’origine della cattiva nomea che la disciplina si è conquistata nel corso degli ultimi secoli. Degradata a svolazzo pindarico. Svilita. Depredata della sua essenza. Condannata all’inutilità. Così assediati e perseguitati i filosofi si sono rinnegati, dati alla macchia e divenuti raminghi e fuggiaschi. In pochi sono, oggi, quelli che non rifuggono tale appellativo e solitamente costoro sono asserragliati in sistemi monolitici o in nichilistici relativismi, rinchiusi in una nicchia asfittica che impedisce loro di dar vita ad un pensiero radicalmente nuovo. A questo bisogna rispondere, questo va contrastato.Ricusando l’accusa di inutilità pratica . La filosofia è astrazione, ma non è pura conturbazione, al contrario è ben radicata a terra, con saldi legami alla concretezza. La riflessione filosofica ha funto, negli anni, da fondamento teoretico dello sviluppo tecnologico e scientifico. Che ne sarebbe stato della scienza moderna senza il positivismo, l’illuminismo o il neopositivismo? Tali correnti di pensiero ne hanno indirizzato il movimento evolutivo, dando loro le mosse e indicando il percorso. E questo fenomeno travalica l’ambito scientifico, assolutizzandosi. La filosofia mostra il cammino, lo segna. E’ la teoria sottesa. Peraltro la riflessione, la speculazione punta a superare la cortina superficiale che ricopre le cose del mondo. E’ un continuo tentativo di svelare la realtà, di squarciare il velo di Maya, divenuto una vera e proprio ossessione per Schopenauer. Proprio questo movimento le conferisce la sua fondamentale necessità. Andare a ricercare nel profondo qualifica il filosofo, gli permette di approcciarsi diversamente alle cose del mondo. Di intraprendere un rapporto radicalmente differente con la società. Una prospettiva che guardi alla profondità degli elementi, che li analizzi a fondo, che permetta di vivere a pieno. Lasciandosi avvolgere dal flusso vitale. Riuscendo ad estroflettersi verso l’altro. La filosofia è necessaria, astratta, certo, ma con ripercussioni enormi sulle pieghe del reale. Filosofare è la chiave per un mondo celato. Un mondo più pregno, denso. Più vero. Autentico.

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