Ello, Il Facebook etico

by senzaudio

Una nuova piattaforma di social network si sta facendo strada nella rete, si chiama Ello e viene presentata su varie riviste e blog di settore come il concorrente più temibile per Facebook. Incuriosito da alcuni articoli letti, ho voluto approfondire la ricerca cercando di capire cos’è questa nuova piattaforma e quali aspetti la rendono così diversa dal mare di suoi simili che già popolano la rete. Visitando la pagina di Ello si capiscono subito alcune cose, la prima è che non si può entrare, infatti al momento la piattaforma e accessibile solamente con invito. Solitamente questo tipo di restrizioni provocano in me sentimenti contrastanti, infatti anche se non sono molto d’accordo sulle cerchie chiuse ed in generale sui club privati, posso capire che ad un primo stadio, la possibilità di regolamentare l’accesso al sito sia sicuramente una risorsa per permettere uno sviluppo gestibile della piattaforma. Ovviamente quando questo social network entrerà nel pieno della sua attività immagino che le regole per accedervi saranno molto meno restrittive, d’altra parte una piattaforma come questa conta proprio sul numero dei propri partecipanti per vivere. Visto che però non ho alcun invito per poter accedere al sito posso solo raccontarvi della filosofia che traspare dal manifesto on-line e dalle impressioni raccolte attraverso gli articoli di chi ha avuto accesso ad Ello e lo ha raccontato.

Il punto fondamentale su cui si regge la filosofia di Ello è l’essenzialità, dalla descrizione del sito infatti, sembra che le pagine siano impostate per lasciare spazio alla fantasia degli utenti, semplici e “spaziose”, senza che vi siano banner pubblicitari o annunci di vario genere ad ingombrare la pagina personale. Anche dal manifesto,che si può leggere sul sito, si nota come la volontà degli sviluppatori sia quella di offrire uno spazio di aggregazione tra le persone libero e autonomo senza i condizionamenti che si possono trovare sue le piattaforme come annunci pubblicitari e il filtraggio pilotato di notizie o amicizie. Questo sicuramente sembra un buon progetto, soprattutto dopo tutti gli articoli sulle ingerenze dei governi nelle piattaforme dei social network e le dichiarazioni di Assange riguardo A Google, che è stato definito una specie NSA privata. Spero vivamente che oltre alle intenzioni manifestate dagli sviluppatori il progetto si sviluppi veramente secondo il principio iniziale, resta il dubbio di come una piattaforma del genere riuscirà a trovare i fondi per sopravvivere in un ambiente altamente commerciale e competitivo come quello dei social network.

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