Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Dorothy Allison – Due o tre cose che so di sicuro

Dorothy Allison – Due o tre cose che so di sicuro

by Gianluigi Bodi
Dorothy Allison

Non vi fate ingannare dal fatto che questo sia un libro sottile, che non arrivi alle 100 pagine, non fate come me, per favore. Se affronterete “Due o tre cose che so di sicuro” con la guardia abbassata, come ho fatto io, le prenderete di santa ragione, saranno scoppole ben assestato e pure qualche calcio nelle parti basse.

Avevo già letto “La bastarda della Caroline” di Dorothy Allison, l’avevo letta lo scorso anno, in pieno raptus di letture nord americane e ne ero rimasto folgorato. Il libro mi era piaciuto molto, mi era piaciuta la voce dell’autrice, la delicatezza del tema e la capacità di trattarlo con un rispettohttp://senzaudio.it/dorothy-allison-la-bastarda-della-carolina/ e un rigore che lo faceva risaltare ancora di più. “La bastarda della Carolina” è stata di sicuro una delle letture/scoperte migliori del 2018. Ora posso dire, senza il minimo dubbio, che “Due o tre cose che so di sicuro” sarà una delle migliori letture di questo 2019.

Vedete, in realtà io non so nemmeno come descriverlo questo libro. Potrei etichettarlo come romanzo, ma sbaglierei, potrei definirlo un memoir e anche in questo caso sbaglierei, lo potrei chiamare diario, ma non sarei accurato, è pur sempre nato da un lavoro teatrale, potrei definirlo un monologo allora, ma non mi sentirei soddisfatto. Il punto è che una delle maggiori soddisfazioni nel leggere “Due o tre cose che so di sicuro” è proprio quella di non avere mai l’assoluta certezza di cosa stiamo leggendo senza per questo provare il minimo desiderio di staccare le mani dal libro. Per inciso, è un libro che si legge in meno di due ore e che poi vi tormenterà per giorni.

La narratrice potrebbe o non potrebbe essere la stessa autrice, ma non ha importanza. Quello che ha importanza è la carica devastante di queste pagine. Ci sono dei passaggi che riguardano lo stupro e la violenza sui bambini che sono di una lucidità e di una precisione chirurgica che mi ha lasciato senza parole.
Potrebbe essere un libro femminista, sul femminismo, sulla violenza che l’uomo perpetra quotidianamente nei confronti delle donne, potrebbe essere una denuncia, oppure semplicemente uno sfogo catartico, un modo come un altro per far uscire il marcio, per espellere quella pietra tra stomaco e vertebre, potrebbe essere questo e molto di più, ma di sicuro è un libro che racconta una vita in pochissime pagine. Parla di sesso e amore omosessuale, parla di riscatto, parla dell’eredità di famiglia che spesso tiene i piedi inchiodati per terra, dell’invidia per le cose che hanno gli altri e che agli altri provocano dolore. Ad ogni pagina entrava un’ondata nuova che mi travolgeva. La scrittura di Dorothy Allison in questo libro è maestosa, credo che sarò costretto a consigliare la lettura di “Due o tre cose che so di sicuro” a tutti quelli che vorranno ascoltarmi.

La traduzione è di Sara Bilotti.

Dorothy Allison è considerata l’erede di una grande tradizione letteraria «sudista» che annovera, tra i suoi più grandi esponenti, William Faulkner, Flannery O’Connor, Tennessee Williams e Carson McCullers. Autrice di racconti, memoir e saggi, tra i suoi titoli più significativi annoveriamo Trash e Two or Three Things I Know for Sure. La bastarda della Carolina, il suo primo romanzo, è stato finalista al National Book Award e portato sugli schermi americani da Anjelica Huston.

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