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Cosa porterò con me di questo 2018.

by Gianluigi Bodi
2018

L’anno è agli sgoccioli. Quando lo vivi spesso non hai l’accortezza di renderti conto delle cose preziose che incontri. Quando sei lì che vivi non sempre riesci a giudicare l’attimo. A me succede anche con i libri. Da una parte ce ne sono alcuni che spiccano subito, illuminano, sai già che li porterai con te e te ne ricorderai per lungo tempo. Altri invece escono con il tempo. Hanno un passo più lento, sono più da maratona che da sprint.
Questo è il classico post riepilogativo, uguale a tanti altri che troverete in giro nei blog che siete abituati a seguire. L’unica differenza, forse, è che non parlerò solo di libri, ma anche di case editrici. Non è pensato per essere una lista di consigli su cosa regalare a Natale, ma se l’effetto sarà questo ne sarò comunque contento. 

Jimenez edizioni.
Allo scadere dell’anno ho avuto il piacere di imbattermi in questa casa editrice. Nata a ottobre 2018 Jimenez edizioni ha in catalogo, al momento, tre titoli. Due di narrativa e un saggio. Ho letto entrambi i titoli di narrativa e ne ho pure scritto qui e qui. “Io sarà qualcuno” di Vlautin e “L’ultima bandiera” di Ponicsan sono esempi perfetti del tipo di letteratura americana che mi piace. Storie che lacerano nel profondo, storie che raccontano di persone che non riescono a vivere nell’immobilità e hanno bisogno di dimostrare qualcosa, prima che agli altri, a se stessi. Lunga vita a Jimenez edzioni.

Chris Offutt
A giugno 2018 esce per Minimum Fax “Country Dark” di Chris Offutt. Alla fine del 2017 era uscita la raccolta di racconti “Nelle terre di nessuno”, sempre per l’editore romano. Io però ho letto entrambi i libri (tradotti da Roberto Serrai) durante quest’anno e devo dire che è stato un incontro meraviglioso. Una scrittura spigolosa, personaggi cotti dal sole, dialoghi secchi che tolgono il respiro. Il tutto è stato condito dall’aver incontrato Chris Offutt alla Libreria MarcoPolo di Venezia. Un personaggio davvero interessante il buon Chris, spero un giorno di poterlo presentare.

The Passenger – Iperborea
The Passenger” è un trimestrale di approfondimento marchiato Iperborea. Il primo numero si occupava dell’Islanda, il secondo dell’Olanda e il terzo e per il momento ultimo, del Giappone. Se ne occupa creando un volume davvero ben confezionato con contributi sia scritti che fotografici. Contributi di scrittori, giornalisti, penne di altissima qualità. Dietro al progetto c’è tutta l’esperienza Iperborea. “The Passenger” è quanto di più vicino conosca alla mia idea di rivista letteraria, ci mancano solo poesia e narrativa.

Boy Erased – Vite Cancellate.

Black Coffee aveva terminato il 2017 con la mastodontica e meravigliosa raccolta di racconti di Joy Williams dal titolo “L’ospite d’onore” e hai iniziato il 2018 con altrettanta qualità. Verso la fine i quest’anno è uscito un libro davvero molto interessante. Boy Erased è un libro di Garrard Conley pubblicato da Black Coffee e dal quale è stato tratto un film con Nicole Kidman e Russell Crowe. Lo prendo ad esempio dell’ottimo lavoro che questa casa editrice ha svolto durante tutto il 2018 premiato dal successo dei libri che pubblicano. “Boy Erased” è, molto in breve, un memoir che racconta la vita dell’autore e del suo incontro con i dettami della teoria riparativa e la vergogna di essere gay. Il libro è straziante, scritto molto bene e tradotto altrettanto bene da Leonardo Taiuti. Auguro molto altro caffè nero nel corso del 2019.

Esmé Weijun Wang – Il confine del paradiso.
Uno dei libri che mi ha più impressionato nel corso del 2018, sia per il tema trattato che per la scrittura, è stato “Il confine del paradiso” di Esmé Weijun Wang. La storia procede a strappi, continui cambi di scena e prospettiva, alla fine ne risulta un collage sull’essere stranieri in una città che non ammette di non amare la diversità, ma anche un ritratto della malattia mentale e della mancanza di comunicazione. Un libro che rimane appiccicato addosso, edito da Lindau e tradotto da Thais Siciliano.

Camurri e il passaparola.
Negli ultimi tre anni, almeno un paio (ad essere stretti di manica) di libri che sono rimasti con me sono stati pubblicati da NNeditore. Il 2018 non fa accezione, anzi, tra il ritorno di Haruf e quello di Drury, tra un “Diner nel deserto” e un “Salvare le ossa” tra l’onirico “Meglio sole che nuvole”  e il distopico “Di ferro e d’acciaio” di Laura Pariani questo probabilmente è stato il mio anno migliore targato NN. Quello che però vorrei citare qui è il successo di un italiano. A febbraio Roberto Camurri ha pubblicato “A misura d’uomo“. Il libro è stato ristampato il giorno dopo l’uscita e ha continuato a vendere benissimo. Effetto combinato di un passaparola a cui non avevo mai assistito e alla bontà del libro che, ve lo posso assicurare, tocca corde dell’animo che di solito teniamo nascoste in profondità. 

Giorgia Tribuiani – Guasti
Uscito in corso d’anno da Voland il libro ha avuto un ottimo successo. La scrittura è davvero ben curata, il tono contribuisce a creare un’atmosfera tra pazzia e realtà, ma a farla da padrone è la presenza di un corpo umano platinato. Un’immagine che difficilmente vi abbandonerà. Il debutto di Giorgia Tribuiani è stato davvero molto felice. “Guasti” può essere letto come un libro sull’incomunicabilità, ma anche sulla tendenza ad annientarsi per stare con un’altra persona. Un tema che mi sembra molto attuale.

Vinpeel degli orizzonti – Peppe Millanta.
E pensare che la persona che mi aveva mandato questo libro pensava che non mi sarebbe piaciuto. In effetti non mi è piaciuto, l’ho adorato. Avevo (credo che abbiamo tutti) bisogno di una storia di questo tipo, una fiaba ammantata di magia e ricoperta di fantasia in cui i personaggi, per quanto fittizi, sembrano essere ritagliati dalla nostra vita quotidiana, sembrano essere parti di noi stessi. Vinpeel è un personaggio meraviglioso, un sognatore come non se ne vedono più. Il libro di Peppe Millanta sta facendo man bassa di premi e anche se questo non è sempre indice di qualità, stavolta si può dire che i premi sono tutti meritati.

Pantarotto e come si dovrebbe scrivere di letteratura sul web.
Quando ho iniziato a scrivere di libri qui dentro bene o male ci si doveva confrontare con quello che scriveva l’utente che possedeva il blog Holden & Company. Poi il blog ha chiuso ed è andato perso tutto quel buon materiale. Per fortuna, con il tempo, Holden & Company è uscito dall’anonimato. Il suo nome è Luca Pantarotto, lavora come Social Media Manager per NNeditore e nel corso del 2018 l’editore Aguaplano ha deciso di pubblicare un libro con i migliori interventi pubblicati sul blog da Luca. Io credo che per parlare di libri su internet si debba passare anche da “Holden & Company – Peripezie di letteratura americana da J. D. Salinger a Kent Haruf“.

Michiko Kakutani – La morte della verità
Critica letteraria per più di trent’anni per il New York Times Michiko Kakutani si è recentemente lasciata alle spalle il suo ruolo di killer di autori. In compenso ha dato alle stampe “La morte della verità“. Un saggio davvero illuminante su cosa non stia più funzionando in questo momento e su cosa abbia reso possibile la Brexit, Trump e la deriva politica Italiana. Pubblicato da Soferino questo libro ha contribuito a rendere agitate alcune delle mie notti di sonno. Un lettura che consiglio a tutti quelli che si sentono persi davanti al bombardamento continuo di notizie vere e fake news.

Cristò – Restiamo così quando ve ne andate.
Uno dei primi libri letti nel corso del 2018, “Restiamo così quando ve ne andate” è ancora qui con me. Scritto da Cristò e pubblicato da una piccola e da poco nata casa editrice che risponde al nome di TerraRossa edizioni, questo romanzo è un capolavoro di inventiva e un pugno nello stomaco. La sensazione che pervade tutto il libro è la stessa di quando hai un temporale sopra la testa che non ha ancora deciso se sprigionare la sua furia o no. Per quel che mi riguarda questo è uno dei migliori libri di autori italiani uscito nell’ultimo anno.

Ecco il 2018 per come l’ho visto io su questo blog. Collane editoriali, case editrici, scrittori, scrittrici, ma soprattutto persone. Da lì non si scappa. Se siete tra quelli che nelle classifiche vanno a cercare il numero delle autrici rispetto a quello degli autori vi aiuto io: ho citato 11 autori e 7 autrici, se non ho fatto male i conti. Soprattutto ho citato 10 case editrici e una ventina di libri. Qualche traduttore e molta buona letteratura. Alla fine, noi che leggiamo libri, cerchiamo quella. Solo quella.


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