Seguo la vita editoriale di Prehistorica Editore dall’inizio della loro avventurare ed è una delle cose che mi dà più piacere nel mondo dell’editoria. Quando inizio a leggere l’ultima uscita di questo editore non so mai cosa aspettarmi. Certo, mi è ormai ben chiaro che tipo di libro possano essere inseriti nel catalogo di Prehistorica, ma ciò nonostante, non finiscono mai di stupirmi. E loro sono quelli che pubblicano le opere di Eric Chevillard, uno scrittore che in quanto a temi credo viva stabilmente nel regno dell’assurdo.
Eppure “Colpo gobbo” mi ha colpito e affondato. Bartelt sarà una delle scoperte del 2024 di cui farò sicuramente tesoro.
La storia ha una partenza molto semplice e ingannevole. In un bar malfamato un uomo di dubbia morale, con rapporti molto assidui con l’universo alcolico e, in particolare, con il grande mondo della birra, decide che vuole fare una rapina.
La sua dolce metà Karine, molto spesso arrabbiata e scontrosa, lo ha mandato fuori di casa imponendogli di tornare solo quando avesse recuperato un po’ di soldi. E il nostro protagonista ricorda bene quello che è successo l’ultima volta che, avendo vinto alla lotteria, era riuscito a presentarsi davanti alla sua cara Karine con un bel gruzzoletto: lei lo aveva portato a letto e gli aveva fatto cose inenarrabili, cose indicibili, cose che il nostro protagonista vorrebbe ancora fare e farsi fare. Per cui non c’è dubbio che il diktat di Karine debba essere ascoltato.
Il nostro uomo quindi, nel bar che frequenta di solito, individua un bersaglio buono. Un tipo abbastanza ordinario, ma ubriaco da far schifo e foderato di soldi. Lo segue fino a casa, riesce ad intrufolarsi e quando è sul punto di arraffare il bottino il nostro uomo capisce di essere caduto in trappola. La casa è una fortezza inespugnabile. La preda è diventato il predatore e noi facciamo la conoscenza dell’esimio Jacques Cageot-Dinguet, rampollo di una famiglia danarosa la cui madre, una vecchia comparsa televisiva ormai scomparsa ha insegnato la dignità e la rabbia nei confronti di ciò che li ha allontanati dal successo televisivo.
Il tentativo di rapina dell’uno si trasforma in sequestro dell’altro e tra i due uomini, strano ma vero, nasce una certa simpatia. Certo, Jacques non è del tutto equilibrato, certo, si tratta pure sempre di un sequestro, certo al nostro eroe pesano le privazioni di alcol e sesso, ma nonostante questo i due, in qualche modo malsano, si piacciono.
Ma quanto di ciò che racconta Jacques di sé corrisponde alla verità? Chi è davvero l’idiota e chi è il furbo? Questo lo dovrete scoprire voi leggendo “Colpo gobbo” di Franz Bartelt.
Questo è un romanzo che prende a schiaffi il politically correct, che non si risparmia nulla, che parla di sesso con la stessa facilità con cui parla di cadaveri e che vi farà ridere in un modo che non avreste pensato possibile: ovviamente se siete amanti dello humor nero, si capisce.
Bartelt scrive una storia piena di svolte improvvise, piena di finte e controfinte e il finale vi lascerà a bocca aperta. “Colpo gobbo” a mio parere è un libro originalissimo e costruito molto bene. E’ uno di quei romanzi che vi fanno dubitare della veridicità di ogni informazione che vi viene offerta al punto che vi chiederete se il narratore non sia inventando tutto di sana pianta.
Questa è un’ottima aggiunta nel catalogo Prehistorica, anzi, siccome ho letto parecchi dei libri usciti da questo editore posso sbilanciarmi e dire che “Colpo gobbo” è una delle loro migliori uscite.
La traduzione è a opera dell’accoppiata Giuseppe Girimonti Greco e Ezio Sinigaglia e non credo serva che vi dica che questo è già un segnale di ottima qualità.
Buona lettura.
Figlio di un ebanista polacco e di madre normanna, Franz Bartelt nasce in Francia nel 1949, e con la famiglia si stabilisce nelle Ardenne. Impara presto a leggere nei romanzi polizieschi divorati dalla madre e inizia a scrivere all’età di quattordici anni. L’anno successivo lascia la scuola per guadagnarsi da vivere prima con piccoli lavori e poi, dall’età di diciannove anni, in una cartiera; dal 1985 fa della scrittura la sua unica occupazione. Ad oggi ha dato alle stampe una quarantina di libri, spaziando dalla poesia al teatro, dalla novella al romanzo: l’incontenibile immaginazione e la precisione stilistica ne fanno uno scrittore raro e amato dal grande pubblico. Ha ottenuto numerosi premi tra cui spiccano il PRIX DES HUSSARDS, il PRIX MYSTÈRE DE LA CRITIQUE, il GRAND PRIX DE L’HUMOUR NOIR e il prestigiosissimo PRIX GONCOURT DE LA NOUVELLE. In Francia è pubblicato dall’editore Gallimard.