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Alessandro Capponi – Gli effetti invisibili del nuoto –

by Gianluigi Bodi
Alessandro Capponi

Quando esce una raccolta di racconti sono sempre molto felice, prima o dopo sono convinto che il messaggio che passerà non sarà più quello che dice “i racconti non vendono”, ma quello più rassicurante “i racconti sono un ottimo mezzo per sperimentare forme di letteratura innovative e tutti voi dovreste leggerne almeno un paio alla settimana per capire dove sta andando la letteratura e per capire che tipo di letteratura vi piace di più”.

È un messaggio forse un pelino troppo lungo, me ne rendo conto, ci vorrà del tempo per farlo arrivare a tutti, anche a quelli che non fanno parte della categoria dei lettori forti. Intanto noi partiamo da Alessandro Capponi e il suo “Gli effetti invisibili del nuoto” pubblicato da Hacca edizioni.

Il primo aggettivo che mi viene in mente per definire questa raccolta è: delicato. È lo stile ad esserlo, il tono utilizzato per raccontare, quasi un bisbiglio, o meglio, un sussurro leggero portato dal vento. Questa è la sensazione che mi hanno dato i racconti di Alessandro Capponi, incentrati sul nuoto, solleticano l’immaginazione grazie a paralleli improbabili con il mondo animale. Un accostamento che contribuisce a tirare fuori le caratteristiche peculiari di ognuno dei personaggi principali e che, in qualche modo, dà a questi racconti l’aura della favola.

Ma quello che mi colpisce di più di tutti i racconti di questa raccolta è che i personaggi sembrano sapere qualcosa che a noi sfugge, sembrano saperla lunga, aver scovato nella trema della vita un collegamento che ci è sfuggito e che farebbe luce su molti degli aspetti bui che ci circondano.

Ed è così sia quando i personaggi hanno le lacrime agli occhi, sia quando sfoggiano un sorriso sornione, hanno sempre quell’espressione (ovviamente per come me li immagino io) si sapere più di quanto passano dire. Prendiamo per esempio la protagonista del secondo racconto della raccolta, chiamata lumaca per la sua lentezza nel fare le cose, ad un certo punto inizia a nuotare, perché nuotare è ciò che la libera e distrugge i legami di potere con gli altri, nuota ovunque, sfoggia un sorriso che significa: ho un piano che voi non potete nemmeno immaginare.

Alla fine della lettura, vi verra voglia di conoscere davvero i personaggi creati da Alessandro Capponi, anzi, ne sentirete la mancanza, vi sembrerà necessario avere al vostro fianco qualcuno con cui dialogare e che vi possa far comprendere il motivo di quel sorriso sornione.

Il messaggio è sempre lo stesso: leggete qualche racconto, non vi fanno male (a volte sì, ma è un altro discorso), non mettono a repentaglio la vostra incolumità. Iniziate, magari, se mi ho fatto venir voglia, iniziate da questi. La raccolta scritta da Alessandro Capponi è molto coesa, i racconti si legano l’uno all’altro con un solido filo e alla fine, dopo aver chiuso il libro, vi resterà addosso un po’ di serenità in più. Non guasta mai.

Note biografiche.

ALESSANDRO CAPPONI classe 1970, a vent’anni ha cominciato a lavorare nell’informazione facendo un po’ di tutto: dalla radio alla carta stampata. Per il «Corriere della Sera» ha scritto di terremoti, sommosse, funerali, omicidi e politica. Ha pubblicato con Salerno L’amore dei nudi (2017),
miglior esordio italiano del festival “Premier roman” di Chambery. Nel 2009 per Rizzoli ha scritto, grazie ai ricordi di Carla Verbano, Sia folgorante la fine, la storia di Valerio Verbano, giovane antifascista ucciso a Roma nel 1980 nel pieno della lotta politica.

Qui altri libri di Hacca Edizioni recensiti su Senzaudio: Hacca Edizioni.

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