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Max e Moritz, Storie di birbanti [per tutte le età] – Wilhelm Busch

by Gianluigi Bodi
Max e Moritz, Armillaria, Wilhelm Bush,

Di case editrici ce ne sono tante. Da quando ho aperto Senzaudio ho perso il conto di quante sono morte e di quante sono nate (spero ovviamente che le nascite superino le morti). Ma non è solo una questione di numeri è, soprattutto, una questione di qualità. Alcune di queste nuove realtà le  ho tenute d’occhio fin dagli albori. Spesso perché in loro riconoscevo un tratto particolare del loro fare editoria, una brezza di novità.
Tra le case editrici nate negli ultimi due anni ce n’è una che secondo me spicca per la personalità delle proposte editoriali. Spicca per il catalogo composto da piccoli libretti di grande interesse.
Sto parlando di Armillaria, una principessa della piccola editoria.
Negli anni scorsi qui abbiamo recensito un paio delle loro pubblicazioni. Un trattato sul fumo e uno sulla blasfemia.
Oggi mi va di parlarvi di qualcosa che segna il percorso di un’ulteriore crescita della casa editrice.
Si tratta di “Max e Moritz – Storie di birbanti [per tutte le età]“. Un libro scritto nel da Wilhelm Busch. Un libro che è difficile da inquadrare. E’ sia poesia, sia filastrocca, è sia raccolta di racconti che scherzo, sia insegnamento che divertimento.
Si tratta di sette birbate e un epilogo raccontate in versi. Le birbate sono commesse da quei due monellacci di Max e Moritz, due compagni di mascalzonate che, nell’epilogo, incontreranno una dolorosa sorpresa.
Il tono di Busch è sempre ironico, essendo un grande autore di storie umoristiche, non ci si può aspettare di meno. Il libro però ha anche un intento istruttivo, un po’ Pinocchio e un po’ Pierino.
Per godervi appieno il libro però vi consiglio di soffermarmi con calma sull’introduzione di Boris Battaglia e il dispetto finale di Angelo Calvisi (che si occupa anche delle illustrazioni) che vi permetteranno di inquadrare perfettamente “Max e Moritz” nel loro tempo e (cosa che mi ha personalmente steso) assaporare tutto l’horror che c’è dietro questa storia.
Non posso svelarvi ulteriori particolari perché rischierei di rovinarvi la sorpresa, ma posso solo dirvi che la finzione e la realtà vanno a braccetto.

Una segnalazione d’obbligo alla traduzione di Manlio della Serra, ha reso un grande servizio a questo testo di 150 anni fa che, a mio parere, non ha perso la sua freschezza.


Wilhelm Busch (1832-1908) fu noto come scrittore e disegnatore. Collaborando ai Fliegende Blätter, fu autore di storie umoristiche di grande successo in Germania. Oltre al celebre lavoro da lui scritto e illustrato, Max und Moritz (1865), si ricordano Hans Huckebein (1872) e Die fromme Helene(1872).

Angelo Calvisi è nato a Genova nel 1967. Ha pubblicato saggi, racconti e romanzi con diversi editori, tra cui una trilogia comica che ha come tema la malattia mentale. Per i pennelli di Roberto Lauciello ha firmato il soggetto e la sceneggiatura del graphic novel Sulla cattiva strada, ispirato alla vita di don Gallo. Il suo ultimo romanzo è Adieu mon coeur (CasaSirio 2016). Si possono leggere alcuni suoi racconti su inutile, The Trip, il blog Squadernauti. Questo è il suo primo lavoro anche nelle vesti di illustratore.

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