E poi ti capita un libro che, senza che tu te lo sappia spiegare, ti tira su di morale. Forse perché ti porta fuori da un circolo vizioso di letture non proprio di prima classe (e che difficilmente vedrete recensite qui), vuoi perché nella sua semplicità ti sembra genuino e sincero. Passa una boccata d’aria fresca e tu l’assapori.
E’ il caso del libro di Ezio Sinigaglia “Eclissi“. Un romanzo breve in cui seguiamo una piccola porzione di vita di Eugenio Akron, un signore triestino che in tarda età ha deciso di fare un viaggio in una remota isola costruita sul basalto per assistere ad un fantastico eclissi di sole totale e trovare, forse la domanda. Badate bene, non la risposta. Quella che cerca Akron è la domanda corretta, quella che mette in riga tutto il resto, fa quadrare i conti e mette tutto in prospettiva. Una volta trovata la domanda giusta tutto il resto viene da sè. Nell’isola Akron, oltre i cittadini tagliati con l’accetta e estremamente cordiali, incontra una dolce ottantenne che per hobby insegue eclissi. Parlando con lei Akron riuscirà a far ordine nel proprio passato e a sfiorare finalemente quella domanda che tanto cercava.
Uno dei pregi di questo libro è la narrazione. La lingua utilizzata da Sinigaglia è pura, armoniosa, le descrizioni sembrano prendere vita davanti a noi quasi come se Sinigaglia agisse da pittore. In alcuni passaggi è un piacere ritornare sui nostri passi e rileggere intere pagine.
Oltre a questo, una cosa che mi ha colpito piacevolmente è l’uso della lingua. Sinigaglia crea una lingua intermedia tra Akron e la vedova americana Clara Wilson. Crea una delle possibili lingue che possono nascere dall’impastare italiano e inglese, una lingua con delle sue regole interne che mi è sembrata davvero plausibile. Probabilmente uno dei motivi per cui ho avuto così piacere di leggere questo libro sta proprio nella voglia di ascoltare questa lingua, una lingua che ho sentito spesso, anche se con infinite variazioni, parlare dai turisti anglofoni in villeggiatura nel mio paese.
Se Akron riuscirà o meno ad afferrare la domande sta a voi scoprilo, io, di mio, ho trovato molte risposte.
Ezio Sinigaglia è nato a Milano nel 1948. Ha svolto diversi mestieri, tutti legati alla scrittura: redattore, traduttore, fotocompositore, copywriter, ghostwriter, autore di guide turistiche e, da ultimo, docente di scrittura all’Università di Milano Bicocca e in altre sedi. Dopo Il Pantarèi (1985), ha continuato a coltivare in privato la sua voce narrativa, mentre quella saggistica ha occasionalmente trovato la via della pubblicazione. Per Nutrimenti ha tradotto il racconto Leviatano di Julien Green, pubblicato nel volume Viaggiatore in terra (2015).