“Fanno il giro dell’isolato senza aprire bocca: insieme hanno la capacità di usare il silenzio per quello che è davvero, il luogo capace di svelare ciò che sta sotto le parole. Ogni volta lasciano che accada, e ogni volta accade qualcosa.”
Raccontare della lettura del romanzo “Le coccinelle non hanno paura” di Stefano Corbetta, edito da Morellini Editore, obbliga innanzitutto a dire grazie. Grazie a chi lo ha concepito, grazie a chi ha creduto all’autore, grazie a chi lo ha pubblicato, e grazie a chi lo leggerà, perché ciascuno di questi ultimi, dopo averlo letto probabilmente sarà una persona un po’ diversa. Questo è uno di quei libri che possono effettivamente cambiare la vita, perché celebra la vita. Anche se, per quello che sto per dirvi, potrebbe non sembrare così.
La partenza è a razzo, quasi dovessimo correre i cento metri piani, e non ci possano essere esitazioni. In realtà è un normale decollo di un aereo di linea, che ci porta in quota a grande velocità e, con relativa calma, giunge a destinazione. Un uomo scopre di essere affetto da un tumore al cervello, e decide di mantenere un rigoroso silenzio sulla cosa, informandone solo una coppia di amici, Luca ed Elena che sono in attesa del primo figlio.
Teo, questo il nome del protagonista, affronta la vita giorno per giorno, con ciò che gli viene regalato ancora, e accogliendo i quotidiani mutamenti psicofisici con incredibile sapienza.
Il regalo più importante lo riceve dal fato o da chissà chi altro. Dimentica un sacchetto in un negozio e come nei film più romantici, incontra una principessa. Ma questa volta è lui a dover rientrare prima della mezzanotte e sa che non ci saranno deroghe, anzi l’ora esatta potrebbe scoccare anche prima, senza eccezionali preavvisi. Ma non è tutto. Quel sacchetto, di fatto donatogli da Elena, contiene altre storie, una in particolare, una vecchia storia, anch’essa di amore, ma anche di guerra, di separazione, di angoscia. Eppure… questo libro, carico di eventi apparentemente angoscianti, se valutati secondo i moderni canoni televisivi, mentre lo si legge e soprattutto nel momento in cui si gira l’ultima pagina, tutto trasmette meno che angoscia. Non è nemmeno un libro strappalacrime, non è un libro dal quale gli ipocondriaci come il sottoscritto devono stare a debita distanza, anzi. Il libro di Stefano Corbetta trasuda vera e propria pace, pace con se stessi e con il mondo, è intriso di nettare di amicizia cioè, non amicizia comune, feisssbukkkiana, ma amicizia con la A maiuscola come si diceva una volta.
L’anno scorso lessi un libro che tutti “spacciavano” come un inno alla vita. Dentro di me non ero d’accordo, e con qualcuno mi sono anche confrontato su questa valutazione. Ora, dopo aver letto “Le coccinelle non hanno paura” sono ancora più convinto. L’altro libro, rimane un capolavoro, ma questo libro, di Stefano Corbetta, è molto di più, è a mio parere un immenso inno alla vita, un inno all’amore per la vita, un inno alla vita vissuta in pieno, fino all’ultimo momento, e conclusa come credo molti di noi vorrebbero concluderla, senza paura di parlare della sua conclusione, senza usare sinonimi, paroline o chissà che cosa per esorcizzarla, la morte. E’ un libro fantastico, che ho approcciato a sensazione, senza leggere la quarta di copertina che peraltro quasi mai leggo, ma questa volta le sensazioni erano fortissime e sono state confermate.
Venendo più propriamente alla scrittura, l’autore usa due o tre volte lo stratagemma che io definisco, da autodidatta, del “riepilogo”, e con maestria in un paio di passaggi fa’ il punto della situazione, permettendo al lettore di non perdere nulla per strada. Forse non è cosi indispensabile, vista la linearità della storia e il lasso di tempo inizio-fine piuttosto contenuto, ma a me piace sempre.
La scrittura si presenta matura, comprensibile, vivace al punto giusto, pulita nei dialoghi, e caratterizzata da un paio di inserzioni qua e là, a creare una bella armonia: la voce di Arianna, a cui l’autore regala dei capitoli per sé, e la lettura frammentaria di un diario, gemme preziose del romanzo.
Un elogio lo voglio fare anche all’editore, per aver confezionato complessivamente un bel prodotto anche dal punto di vista tecnico, nel formato, nell’estetica e nella maneggevolezza. Molto bene. E’ da sé, un invito a leggere altre opere di Morellini Editore.
Se ancora non sono stato chiaro, uso la mia consueta semplicità. Avete la possibilità di leggere un gran libro, non perdete tempo in cose inutili. Siete lettori forti ? Ordinatelo adesso. Non leggete da tempo ? Datevi una mossa, che il tempo non è infinito e di coccinelle, con questo smog, non è che ce ne siano poi tante in giro.
Claudio Della Pietà
“Il destino delle persone si compie mentre altri, da qualche parte, vicino o lontano, se ne stanno seduti a bere un caffè, o passeggiano tra le vie della città con un’attenzione nuova, o fanno l’amore per suggellare un tradimento: tutti indifferenti gli uni agli altri, ognuno dentro una perfezione passeggera o un errore da cancellare, tutti partecipi del grande respiro del mondo.”
Stefano Corbetta
Le coccinelle non hanno paura
Morellini Editore
Pagg. 253 – Euro 14,90
ISBN 978-88-6298-484-3