Per chi, come me, ogni tanto si diletta a scrivere racconto Paolo Zardi è un riferimento, anzi, io credo che, di questi tempi, qualsiasi persona che abbia la minima intenzione di scrivere racconti debba confrontarsi con lui. Ne avevo avuto il sospetto già qualche anno fa, quando ero incappato nelle sue prime raccolte, i romanzi non avevano fatto altro che confermare la mia ipotesi e, qualche mese fa, l’uscita di “La gente non esiste” ha reso tutto molto più evidente.
“La gente non esiste” è l’ultima raccolta di racconti di Zardi, anche in questo caso il libro esce per la casa editrice Neo per la quale non posso che nutrire stima. Hanno avuto il merito di credere nello scrittore padovano fin dalla prima ora, ma al di là di questo, hanno sempre cercato, nel loro catalogo, di proporre libri originali, a volte scomodi, ma mai banali.
Torniamo alla raccolta di racconti di Paolo Zardi. Si tratta di 27 racconti che hanno il potere di restarti appiccicati addosso per lungo tempo. Mai come nel caso di Zardi la capacità di raccontare le persone comuni si intreccia con la capacità di raccontare un mondo più grande di loro. Di raccontare, se vogliamo, la società che contiene i personaggi che si sviluppano tra le pagine. Solitudine, amore, rabbia, noia, gelosia, qualsiasi sia la sfumatura dell’essere umano Zardi riesce a riprodurla su pagina con maestria.
C’è un particolare che mi ha sempre colpito di Paolo Zardi, un particolare che anche in “La gente non esiste” non viene mai meno. La sua empatia. Quella capacità innata di riuscire ad andare nel profondo delle persone, come se gli bastasse uno sguardo per capirti, conoscerti; come se avesse, negli anni, affinato la capacità di leggere nel cuore delle persone e mettere a nudo ciò che le ferisce; quell’impressione che lui ti stia veramente ascoltando, che stia davvero ascoltando le tue parole e che queste abbiano un’enorme importanza, anche se magari, tu stesso ti accorgi di aver detto un mucchio di sciocchezze. Queste doti umane sono, secondo me, la base dei racconti di Zardi, della sua bravura a leggere le persone e il mondo, a mettere in relazione fatti distanti tra loro e, come nel gioco “unisci i puntini” della Settimana Enigmistica, farne uscire un’immagina chiara e definita di ciò che siamo, di ciò che ci circonda e di ciò che ci aspetta.
Non vi posso consigliare un ingresso nel mondo della scrittura di Zardi, ma se non lo avete mai letto e volete iniziare “La gente non esiste” può essere considerata una buona porta. Poi però continuate, leggete altro, leggete gli altri racconti, i romanzi, leggete tutto. Non ve ne pentirete e ne vorrete sempre di più. Per vostra fortuna Zardi è uno scrittore prolifico.
Paolo Zardi vive a Padova. Per Neo Edizioni ha pubblicato la raccolta di racconti Antropometria (2010), Il giorno che diventammo umani (2013), il romanzo XXI Secolo (2015) finalista “Premio Strega” e pubblicato in Spagna, il romanzo La Passione secondo Matteo (2016). Suoi i romanzi in ebook Il signor Bovary(Intermezzi, 2014), Il principe piccolo e La nuova bellezza, entrambi per Feltrinelli Zoom, e i romanzi La felicità esiste (Alet, 2012) e Tutto male finché dura (Feltrinelli, 2018). Suoi racconti sono apparsi in numerose antologie, e sono stati tradotti e pubblicati dalla rivista Lunch Ticket dell’Università di Antioch (Los Angeles).
Il suo blog è grafemi.wordpress.com.
Da molti è considerato uno dei migliori scrittori di racconti contemporanei.