Nel corso del 2020, prima che…beh…prima…, una nuova casa editrice ha visto la luce. Si chiama pièdimosca, ha sede a Perugia e al momento, oltre alla rivista “settepagine” (che vi consiglio perché è fatta molto bene) hanno in catalogo i loro primi libri.
Ho avuto la fortuna di poter leggere il libro di Angelo Calvisi intitolato “Gli altri fanno volume“. Per chi è familiare con l’opera di questo scrittore non potrà non tornare alla mente il suo lavoro precedente, pubblicato con Neo Edizioni, quel “Genesi 3.0” che sembrava fatto della stessa sostanza di cui sono fatti gli incubi dati dal kebab non proprio freschissimo. Era stata una lettura sorprendente che mi aveva spiazzato, per questo motivo non avevo idea di cosa mi sarei trovato davanti.
Ne “Gli altri fanno volume” in realtà non c’è, se non una piccola traccia, ombra di quell’incubo a occhi aperti che si era rivelato il libro precedente. Il libro racconta la vita di Paolo, scandita da lavori lontani dalle sue corde, le sorti del Genoa, il rapporto inesistente con il padre, quello appena abbozzato con la sorellastra, fino alla conclusione che si sviluppa negli ultimi due “capitoli”. Ho messo tra virgolette la parola capitoli perché nel caso de “Gli altri fanno volume” mi sembra che Calvisi abbia lavorato quasi come se il libro fosse un montaggio cinematografico, più che parlare di capitoli parlerei di scene che si susseguono, che mettono in luce l’evoluzione del personaggio facendolo balzare avanti e indietro con dei salti temporali ben misurati.
Paolo è, a tutti gli effetti, una persona normale. Insoddisfatto, emotivamente provato; è passato attraverso abbandoni, rotture sentimentali, licenziamenti, eppure, a modo suo, non si è mai lasciato andare, ha trovato la propria strada. Nonostante tutto e nonostante tutti.
Il libro è una lenta progressione verso le ultime due scene che, secondo me, sono perfette. La conclusione non poteva essere che quella e Calvisi l’ha calibrata molto bene. In un certo senso compie un trucco di magia, ci fa guardare la mano destra mentre con la sinistra ci inganna.
Il tutto condito dall’idea che, in fin dei conti, bastino cinque o sei giorni per raccontare la vita di una persona.
La veste grafica del libro è molto bella, ben curata, come ben curata è anche la rivista “settepagine”. A pièdimosca pare ci tengano particolarmente a fornire un oggetto bene curato sotto tutti i punti di vista.
Angelo Calvisi è nato nel 1967 a Genova. Prima di insegnare materie umanistiche in un liceo della sua città ha svolto mestieri disparati: il giornalista sportivo, l’attore, il compilatore di guide turistiche, il geometra presso l’Ente Provinciale di Genova, il responsabile di un enorme negozio di dischi, il cooperatore sociale. Dal 2015 al 2017 ha vissuto a Bonn, dove ha insegnato Italiano. Ha pubblicato saggi, biografie, graphic novel e, soprattutto, molta narrativa. Nel 2018 è uscito al cinema il film Lazzaro che lo ha visto impegnato come attore e che ha sceneggiato assieme al regista Paolo Pisoni. I suoi ultimi romanzi sono Fanno dei giri immensi e poi ritornano (Les Flâneurs) e Genesi 3.0(Neo.), pubblicati nel 2019.