La prima cose che mi sento di affermare quando si parla di Ezio Sinigaglia è che ogni libro pubblicato da questo autore è un libro diverso dal precedente. Da quando ho preso in mano “Eclissi” fino all’ultimo pubblicato da Terrarossa, appunto “Fifty-Fifty, Warum e le avventure Conerotiche” mi sono trovato davanti, ogni volta, opere talmente diverse tra loro da farmi chiedere se fossero state scritte sempre dallo stesso autore.
Se dovessi cercare nella produzione pretendete di Sinigaglia, un’opera che abbia delle affinità con quella di cui vi parlo oggi mi verrebbe da tirare in ballo “Il pantarei“, un libro uscito una prima volta negli anni ’80 e ripubblicato grazie al lavoro fantastico di Terrarossa che ormai opera in estrema sinergia con Ezio Sinigaglia.
Veniamo dunque a “Fifty-Fifty, Warum e le avventure Conerotiche”. Mi viene quasi impossibile pensarlo come un libro di trama. Gli accadimenti sono quasi messi in secondo piano dalla meravigliosa scoperta dei personaggi creati da Sinigaglia. Vediamo la storia attraverso Aram, detto Warum o Ramy, o Ramino, o Am-am, innamorato di Fifì, che in realtà si chiamerebbe Stefano ma che Aram chiama Fifty-Fifty per la sua natura sdoppiata (in una parte di concede, quella affettiva, e in una si nega, quella carnale) o anche Fefano, Phephen etc; vediamo una storia d’amore quasi adolescenziale nella purezza delle sua natura, Fifì oggetto amato che non diventa amante e Aram roso e corroso da una passione forte dentro la quale sembra perdersi. Non me ne voglia Sinigaglia, ma in alcuni punti mi sono saltati alla mente dei ricordi fortemente adolescenziali della ragazza di turno che finiva per dire: restiamo amici. O altre frasi sentite dire mentre tornavo da scuola: ancora non ha capito quanto sei importante, ancora non ha capito che ti ama.
E in questo senso mi pare emblematica una frase che il narratore dice verso la fine del libro.
L’afferrai per la rosa, deciso a sanguinare fin da subito.
È enormemente bravo Ezio Sinigaglia a tenere sempre la barra a dritta, a non farci mai perdere tra il presente e il passato e tra questo profluvio di nomi e nomignoli che sembrano intercambiabili ma che in realtà nascondono sempre un significato personale, sono carichi dell’idea che chi li utilizza ha della persona chiamata. Come se un singolo nome non fosse sufficiente per definire una persona, come se la stessa persona dovesse essere definita in modo diversi a seconda di chi la guarda. Non una singola personalità, ma una personalità multipla. Il concetto di sdoppiamento che già in passato Ezio Sinigaglia ha avuto modo di trattare. Ed è questo uno degli aspetti che mi è piaciuto di più di “Fifty-Fifty”, di questo opera magmatica su cui si cammina sempre con equilibrio precario.
Poi c’è da dire che la lingua usata da Ezio Sinigaglia, la voce che ha donato a “Fifty-Fifty, Warum e le avventure Conerotiche” è ricca e suadente. C’è una precisione linguistica, un’esattezza della parola che lascia sempre a bocca aperta. Era una cosa di cui mi ero già accorto nella precedenti letture. Ne “L’imitazion del vero” questa magnificenza linguistica si era spinta così oltre da creare un testo Boccacciano, ma in “Fifty-Fifty”, pur essendoci una vena che io oserei definire barocca, tutta la potenza del testo è ancorata al presente, all’attuale.
Leggere Ezio Sinigaglia è sempre un enorme piacere. Della sua abilità a creare ogni volta un libro diverso dal precedente ho già detto, ma al di là di questo aspetto, ogni sua opera è un’opera di un grande scrittore che spero venga apprezzato sempre di più. È uno dei grandi scrittori italiani contemporanei e per quanto possa sembrare un pensiero egoistico sono felice che abbia trattenuto dentro di sé tutta questa energia creativa nei decenni precedenti perché ora ci aspettano anni di letture di qualità eccelsa.
Ezio Sinigaglia è nato a Milano nel 1948. Ha svolto diversi lavori in ambito sia editoriale sia pubblicitario e nel 2016 ha dato alle stampe per Nutrimenti il romanzo breve Eclissi. Con TerraRossa Edizioni ha pubblicato nel 2019 Il pantarèi (con cui nel 1985 aveva esordito), nel 2020 L’imitazion del vero, segnalato da Lorenza Foschini al Premio Strega, nel 2021 Fifty-fifty. Warum e le avventure Conerotiche. Tra gli autori che ha tradotto e curato figurano Charles Perrault, Marcel Proust e Julien Green. Suoi contributi narrativi e saggistici sono apparsi su riviste a stampa e sul web.