Nel trolley che mi ha seguito fino a casa dal Salone del libro di Torino c’è finito anche “L’ultima corvè” di Darryl Ponicsan. Che io e Ponicsan ci conoscessimo già grazie a “L’ultima bandiera” non è un segreto di stato, ma devo dire che vedere la faccia di Jack Nicholson sulla copertina del libro, vedere quel sorriso che vira verso la pazzia, ha reso facile la scelta del libro da portare a casa. Inoltre, per rincarare la dose, i tre libri precedenti di Jimenez Edizioni sono stati tre centri perfetti e quindi ero molto curioso di sapere se anche la quarta lettura sarebbe andata bene come le precedenti. Risposta breve: sì.
Risposta lunga. Questo libro racconta ciò che ne “L’ultima bandiera” viene solo accennato. Racconta della corvé che ha visto coinvolti Billy “Badass” Buddusky, “Mule” Mulhall e Larry Meadows. Quest’ ultimo ha commesso un reato ed è stato condannato a otto anni di carcere militare. Badass e Mule dovranno scortarlo. Hanno cinque giorni di tempo e i due Shore Patrol decidono di prendersela comoda, decidono di mostrare a Larry un pezzo di mondo che non aveva ancora visto.
Io credo che Billy Badass sia uno dei personaggi migliori creati dalla penna di uno scrittore. Già nel libro precedente che ho letto mi era piaciuto molto, ma, e qui vi svelo un particolare che potrebbe esservi utile, ne “L’ultima bandiera” troviamo i tre personaggi già invecchiati. L’ordine di pubblicazione è invertito. Come spesso accade in Italia, per questioni relative ai diritti, può capitare che non venga rispettato l’ordine cronologico. Poco male, io ho letto i due volumi nell’ordine inverso, ma mi sono goduto entrambe le letture, però, voi che magari non avete ancora fatto amicizia con Ponicsan potreste tranquillamente iniziare da questo e finire la lettura de “L’ultima corvè” con le lacrime agli occhi. Badass è un personaggio perfetto, ha, tra tutti, un arco narrativo di crescita e cambiamento grandioso. Nel corso dell’avventura a cui si è dovuto prestare lo vediamo cambiare lentamente davanti ai nostri occhi. Quando si rende conto che Larry è un bravo ragazzo, che è stato “fottuto” e che obbedire agli ordini non può essere la sua unica ragione di vita, in lui si genera un movimento che lo porterà a rivalutare la propria vita.
Una storia appassionante, dialoghi ben scritti, botte e risposte continue che toccano la politica, il costume e la questione razziale, personaggi secondari degni di nota e un’atmosfera in cui tutte le persone sembrano andare alla deriva senza capirne il senso. Ecco gli elementi che più mi sono piaciuti di questo libro.
Non conosco approfonditamente la produzione saggistica (musicale) di Jimenez, ma so che per quel che riguarda la parte relativa alla narrativa hanno sfornato ottimi libri perfettamente in linea con i miei gusti letterari. Quella che considero una della più belle scoperte del 2018 sta continuando sulla buona strada anche nel 2019.
Traduzione di Gianluca Testani.
Nato in Pennsylvania nel 1938, scrittore e sceneggiatore per il cinema e la televisione, è noto come l’autore di L’ultima corvè (1970), adattato nell’omonimo film del 1973 con Jack Nicholson. Autore di numerosi romanzi, ha prestato servizio nella Marina militare statunitense dal 1962 al 1965, ha lavorato prima per i servizi sociali nelle zone più malfamate di Los Angeles e poi nell’insegnamento, fino a quando il successo del suo romanzo d’esordio non gli ha permesso di diventare uno scrittore a tempo pieno. Vive tra Palm Springs e Sonoma, in California.