Dice il saggio: in amor vince chi fugge e poco dopo: la pazienza è la virtù dei forti; io, per esperienza diretta, mi sono sempre trovata più vicina alla seconda scuola, quella di chi, un po’ per scelta un po’ per pigrizia, non può fare altro che aspettare, contare i giorni e contare le ore, lavorare più sul possibile che sul probabile, porre iconicamente il cuore e tutti gli organi nelle mani di un poco abile anatomista.
Poi, per esperienza indiretta, mi sono sempre domandata se non si tratti di due saggi differenti e magari tenzonanti, poichè il sillogismo che prevede l’amore come forza suprema e l’attesa come virtù dei forti non regge qualora, per avere successo, chi si trovi in amore sia costretto a fuggire.
Infine mi sono convinta che Josef Hoflehner, fotografo austriaco, sull’amore sia d’accordo con me e non lo dico per vanterìa ma perchè uno dei suoi ultimi progetti si intitola Patience ed è pieno zeppo di attese, innamoramenti, lunghissimi silenzi.