Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Il posto giusto – Simona Garbarini

Il posto giusto – Simona Garbarini

by Claudio Della Pietà
casasirio

Il titolo della storia che Simona Garbarini, pediatra di Torino, ha deciso alcuni anni fa, di mettere sulle pagine di un libro, è determinato, chiaro e definitivo, così come la partenza della storia stessa: Il posto giusto.
Toni, ragazzo problematico, accolto da una comunità a causa di una difficile storia familiare, grazie al suo talento innato di calciatore, ha una possibilità, si trova nel “posto giusto” al momento giusto, e viene notato dalle persone “giuste”.
Il tribunale dei minori lo affida a Guido, padre altrettanto problematico che però, grazie ad alcuni contatti nell’ambiente calcistico generati dal suo lavoro di medico sportivo, gli apre una strada.
Ma l’aiuto sarà quasi immediatamente reciproco. Eh sì ! Accade spesso, proprio durante un qualsiasi match sportivo, che sia calcio, basket o pallavolo, o tutto ciò che amate, che nel miglior momento agonistico di una delle due squadre contendenti, sia invece l’altra ad andare a segno, e a generare quindi l’amarezza altrui.
E così Toni e Guido, quando il gol sembra ormai “maturo”, vanno invece entrambi in svantaggio, uno contro la droga e uno contro l’alcol.
E qui potrebbero, anzi partono sempre le considerazioni più comuni, più becere più scontate: “Hai visto ?? I soldi non fanno la fortuna.” – “Tanti soldi, tanti problemi”. “Hanno tutto ciò che vogliono, eppure si buttano via così. Chissà perchè !”, e aggiungete le vostre preferite, ma nessuno saprà mai cosa ci sta dietro ad ognuna di queste storie gossippare, che spesso nulla hanno di rotocalco, ma molto di vita comune.
Toni però ha un talento innato, non l’ha comprato e quindi non ha scadenza, non è usato e quindi non c’è rischio che sia un bidone, è un talento puro, originale, vero, genuino ed è un talento non solo sportivo ma anzi, direi un talento innanzitutto umano. Ve ne accorgerete.
E lui, grazie a queste caratteristiche, smonta uno dei tanti storici proverbi che, se spesso ci azzeccano, altrettanto spesso vengono smentiti, come in questo caso: l’albero non si riconosce dai propri frutti.
Toni si rialza, si scuote la polvere di dosso e vuole vincere, è nato per vincere, vuole di nuovo il suo posto, e affronta i problemi di petto, con quella giusta e inconsapevole dose di incoscienza che l’infanzia per fortuna deposita in noi.
Compirà un percorso durissimo, non ci sono altre strade, più leggere. E avrà l’ulteriore forza di trascinare con sè, in un passaggio successivo, anche il padre Guido, una persona buona, dallo sguardo un po’ miope sia verso se stesso e ancor di più verso il figlio, che pure aveva tanto desiderato. E così Guido, bravo medico sportivo si spera, ma non altrettanto sveglio in altri rami della medicina, non si rende conto dell’abisso che rischia di avvolgere Toni, il male più oscuro, nemmeno classificato tale anche recentemente, così che silente prosegue nel suo percorso di guerra.
Nemmeno le indicazioni del più caro amico di Toni, inducono Guido alla reazione.
E così, per finire, mi verrebbe da scrivere una cosa anzi, è qui accanto a me, già scritta, ma clicco rew, torno indietro qualche passo e mi siedo sui gradoni della Maratona. La partita non è ancora finita. Sul rinvio la palla finisce fuori… La vita è crudele, la vita è bella.
Leggete questa storia. E’ importante che ognuno trovi il suo posto.

“Nulla di tutto ciò accade. I giorni passano. Uno dietro l’altro, uno dietro l’altro.”

“Il posto giusto”.
Simona Garbarini
CasaSirio Editore

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