Il primo pensiero è che Nona Fernández è brava sulle brevi, medie e lunghe distanze. Dopo aver letto racconti brevi, un romanzo e questo racconto lungo penso di avere elementi sufficienti a disposizione per poterlo dire.
Al di là delle lunghezze di cui sopra “Chilean electric” è soprattutto l’opera di una scrittrice che sa come affrontare la memoria. Il pretesto è quello di raccontare i ricordi della nonna. A partire dall’avvento della luce in Plaza de Armas. Un momento simbolico. Il momento preciso in cui la notte e le ombre sono state soppiantate dalla luce, solo per ritornare sotto altra forma durante gli anni della dittatura. La nonna, che all’epoca aveva pochi anni, si rende conto con la luce trasforma tutta la realtà. Quello che era reale fino a pochi attimi prima cambia forma. Le persone si guardano come se si vedessero per la prima volta. Le orme che sembravano ingoiare il momento precedente svaniscono.
Le storie della nonna si intrecciano con quelle di Nona Fernández. Ritorna il buio, ma ha una forma e una sostanza diverse. Quasi vischiosa. All’improvviso inghiotte la vita, smembra le persone, le disintegra. Le fa sparire. Desaparecidos. Ritornano i ricordi di Allende, offuscati perché recuperati da un’infanzia in cui non si parlava di lui e non si sapeva che faccia avesse. Ritorna il passato e forse sarebbe stato opportuno che l’oscurità interrotta dalla compagnia Cate non fosse mai stata squarciata. Quello che è venuto dopo è stato molto peggio.
E comunque i ricordi a volte sono finti, sono false realtà, sono come la narrativa. Quello che la nonna ha raccontato è una storia, come quelle che scrive Nona Fernández, in una sorta di rito tramandato di generazione in generazione che serve a “Illuminare con la scrittura la temibile oscurità” e a fissare per sempre luci, ombre e volti.
Ottima la traduzione di Rocco D’Alessandro e stupefacente la copertina di Hernan Chavez.
Nata a Santiago del Cile nel 1971, Nona Fernández è scrittrice, sceneggiatrice e attrice. Nel 2011, nell’ambito della Fiera del Libro di Guadalajara, è stata inserita nella rosa dei 25 “segreti” meglio custoditi della letteratura latinoamericana. Nel 2015 Edicola ha tradotto e pubblicato per la prima volta in Italia il suo romanzo Space Invaders. Ha scritto inoltre il libro di racconti El Cielo (2000), i romanzi Mapocho (pubblicato in Italia da Gran Via), Av. 10 de Julio Huamachuco, entrambi vincitori del Premio Municipal di Letteratura di Santiago, Fuenzalida e La dimensión desconocida. I suoi libri sono tradotti in inglese, tedesco e francese. Nel 2016 Chilean Electric è stato premiato come il miglior romanzo pubblicato in Cile.