Nicola Pezzoli – Quattro soli a motore

by Gianluigi Bodi
nicola pezzoli

Il mio unico rimpianto è non aver seguito la linea cronologica di uscita dei libri che compongono la (per ora) trilogia di Corradino. Quando lessi “Chiudi gli occhi e guarda” lo avevo trovato delicato e malinconico, ma avevo anche capito che mi mancava qualcosa per capire il passato di quel bambino così speciale. “Quattro soli a motore” mi fornisce questo passato e finalmente posso approcciarmi alla lettura di “Mailand” (in arrivo ad Aprile 2016) con più tranquillità. Odio fruire le saghe in ordine sbagliato.

In “Quattro soli a motore” ci troviamo davanti al primo Corradino, quello di quel periodo della vita in cui le esperienze sortiscono su di noi effetti che si ripercuoteranno negli anni. In quell’età tutto ciò che facciamo è magico, è importante, è questione di vita e di morte. Ecco quindi che l’avvicinamento avventuroso alla dimora del vecchio Kestenholz ha un che di mostruoso, un mistero creato dalle voci che si passano i ragazzini, ecco il rapporto quasi inesistente con il padre, rinominato emblematicamente Videla, l’amore per la madre, l’odio per la vecchia e tremenda zia Trude e, più in generale, quel rapporto quasi mitologico con la propria terra.

E’ una tappa, quella che ci racconta Nicola Pezzoli, una tappa familiare a tanti, a quelli che sono cresciuti in località chiuse, quasi incontaminate, in cui i ragazzini potevano uscire ancora a giocare tra loro e tutto contribuiva a costruire gioco e mistero. Ma c’è, tra tutte le caratteristiche di questo libro, presumo della trilogia, una cosa che più di tutte mi piace. Lo sguardo di Corradino, o meglio, come Pezzoli ha reso incredibilmente reale la continua battaglia che Corradino deve combattere con se stesso e con ciò che lo circonda. Quel procedere a tentativi per trovare la strada da parcorrere, quella capacità di interpretare la realtà a proprio piacimento rendendola più vivida, più colorata, più fanciullesca. Alcuni meccanismi del pensiero di Corradino mi sono familiari, sono esattamente gli stessi che mettevo in pratica io e mi immagino che tra qualche anno anche mio figlio sarà preso a percorrere quelle vie tutta fantasia e scoperta. Corradino è vivo ed è quanto di meglio si possa dire, a mio modesto parere, di un personaggio di finzione. + Aggiungi una nuova categoria

Quattro soli a motore” ci fa attraversa questa zona indefinita in cui tutto sembra possibile fino ad arrivare a quel punto in cui qualcosa si rompe, gli schemi posti in essere fino a poco tempo prima non reggono più, c’è qualcosa all’orizzonte dall’aspetto minaccioso, quell’essere adulto che sembra tutto tranne che interessante. Poi, sappiamo da “Chiudi gli occhi e guarda” che le scoperte sul mondo esterno e su se stessi non finiscono mai e che ogni età ha le proprie rivelazioni.

Nicola Pezzoli è nato in un angolo lacustre della Lombardia occidentale nel 1967 e, come ha detto di lui Félix Romeo su ABC di Madrid, praticamente non ha smesso di scrivere da allora. Poiché sente di avere la narrativa nel sangue, ha deciso da tempo di non essere altro che scrittore, sfidando così un più che probabile futuro da clochard; mentre il suo alter Ego Zio Scriba – meno normale di lui – imperversa nel cyberspazio col blog “il linkazzo del skritore”. Ha esordito nel 2008 con Tutta colpa di Tondelli (Kaos edizioni). Quattro soli a motore è il suo secondo romanzo.

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