Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. 883 e Max Pezzali, le due facce di Max live a Milano

883 e Max Pezzali, le due facce di Max live a Milano

by senzaudio

Il 1982 è il mio anno di nascita. Per questo dopo essere stato a mille concerti stranieri mi ritrovo a quello di Max Pezzali, Co-Leader (?!?) del gruppo storico degli 883. Prima o poi doveva succedere. Che ve lo dico a fare? Se sei Italiano, non puoi non sapere chi sono gli 883 e chi è Max. Ma la data della scissione dal simbolo degli 883 per uscire “Max Pezzali” è una data importante sul calendario di questo cantautore.

11 Album di cui 5 raccolte per un successo che soprattutto in Italia lo relega nella schiera dei grandissimi contro 7 album di cui 2 raccolte e uno remake rap dell’Uomo Ragno. Ogni suo concerto è un sold-out, come lo testimoniano le 3 date di Milano di questi giorni. Sold out meritatissimo non lo metto in dubbio, ma quello che la gente ama e ha amato per davvero era il Max Pezzali degli 883. Troppa differenza tra i prodotti di prima e quelli di adesso. E lo dice uno che dopo tutto ha apprezzato il tentativo di avvicinarsi al mondo Rap che anche in questa serata meneghina trova la sua espressione con Emis Killa, Don Joe e Jax a supporto.

Il modo migliore per esprimere il concetto forse è che se Max Pezzali fosse uscito come esordiente nel 2004 con i soli album da solista, questo articolo non si sarebbe mai scritto e questo concerto non si sarebbe mai visto. Ne sono veramente convinto. O almeno non in queste dimensioni.

Dopo questa prefazione puntigliosa, cosa dire del Forum ieri sera? Palazzetto strapieno, anche al Parterre è stato concesso il tutto esaurito. Pubblico propositivissimo, grande spinta vocale e grande sostegno sia con quelle ad appannaggio del pubblico che a quelle no. Una bella carica degna dei grandi italiani come Vasco, Negramaro, etc..

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Tre appunti grossi per rimarcare ancora di più il grande lavoro del pubblico vanno fatti:
a) l’impianto audio, scadente. Sono stato 1 settimana fa a tutt’altro concerto e la voce del cantante e gli strumenti arrivavano pieni, belli e puliti, ieri c’erano una fila di casse in meno per parte e sulle canzoni meno seguite, io ero lontano è vero ma non tanto di più dell’altra volta, la voce non giungeva chiara. Il costo del biglietto è stato lo stesso, perchè non garantire lo stesso impianto nella stessa location?

b) la scaletta: secondo me non è stata studiata con intelligenza. Capisco l’esigenza di fare un sacco di pezzi nuovi, ma troppi sono stati i “successi” dell’era Max Pezzali (su cui l’ammetto non ero preparato e dopo ieri sera mai lo sarò) a scapito di alcuni tagli illustri sui pezzi storici. L’esempio… “Il presidente di tutto il mondo” messo a spezzare il ritmo di Nessun rimpianto,La dura legge del gol, La regola dell’amico, Nord Sud Ovest Est. Il forum per l’occasione si è accomodato prendendosi una clamorosa pausa. Lo stesso vale per l’intro dei pezzi nuovi. Non sono bei pezzi né musicalmente né concettualmente. O almeno non alla sua altezza. E’ sempre stato un gran fotografo della vita italiana e non metto in dubbio che anche ora il contenuto ci sia. Ma la realizzazione è scadente.

c) i discorsi tra un pezzo e l’altro non convincevano mai nemmeno se stesso. Evitabili senza dubbio. Alcuni artisti comunicano a parole, altri devono solo cantare. Non c’è da vergognarsi. Canta.

Tutti i miei amici pensano che sia stato un brutto concerto per me. Ma no, sono contento comunque di esserci stato. Soprattutto per metà concerto. I momenti “Rotta x casa di Dio”, “Gli anni”, “Sei un mito”, “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, “Con un deca”, “La regina delle celebrità”, “Tieni il tempo” e il Medley sono stati veramente un bel tuffo nel passato e sono contento di averli visti. Il resto non fa per me e sinceramente anche il pubblico ha risposto decisamente meno entusiasticamente. Secondo me è un peccato.

Max20 comunque è un bell’evento che ha racchiuso una bella carica energica dentro al Forum, che ha raggiunto il suo culmine (per chi l’ha capito) quando sul palco si è manifestato il buon Repetto. Perché dobbiamo sempre ricordarlo ci sono parti dello spettacolo visto ieri sera che sono soprattutto state create di Mauro Repetto. “Le notti non finiscono, all’alba nella via…” E Max lo sa, può dare di più nel futuro.

@emilianopicco

Commenti a questo post

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3 comments

Michela 26 Novembre 2013 - 17:12

Ciao, io sono dell’83 quindi condivido in pieno il tuo pensiero w l’old max o forse…w gli 883!
Io sono andata alla seconda serata, che poi era la prima , e l’audio mi ha molto delusa. Come le sorprese durante il concerto. Mi aspettavo una serie di carrambate con i club dogo a farla da padrona ed invece solo l’imbolsito Repetto, la comparsate Emis Killa e un J Ax sfoderato troppo tardi.
Anche io penso che le sue canzoni migliori siano quelle più vecchie ma forse perché mi riportano ad un tempo in cui é impossibile tornare e noi eravamo dei ragazzini spensierati. Una delle più recenti che mi piace di più é eccoti che è un po’ la canzone del mio amore.
Non c entra nulla ma tu cosa ne pensi del suo dimagrimento?
Riguardo ai discorsi tra una canzone e l’altra: ormai è un prezzemolo o televisivo, dobbiamo accettare la sua nuova condizione sperando riesca a scrivere ancora qualcosa che ci fa sciogliere dentro!
Ciaooo

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Emiliano Picco 26 Novembre 2013 - 17:37

Ciao Michela,
sono contento che qualcuno l’abbia vista più o meno come me.
Per quanto riguarda i problemi di salute, qui a Milano se ne sentono di ogni. La fine del Matrimonio, problemi di droga, la comunità. Diciamo che non sono uno che si interessa molto a queste cose e comunque questo cambiamento gli ha concesso un gran passo avanti, a livello di età. Però non l’ho visto proprio conciato male 🙂
A parte tutto la cosa a cui ho più pensato del tuo commento è che secondo me c’è proprio differenza a livello di produzioni tra prima e ora a prescindere dal fatto che da piccolo ho apprezzato di più il suo cammino musicale.
Sono comunque contento di esserci andato.
Anche se magari sentire lo stesso impianto audio degli Arctic Monkeys sarebbe stato meglio per lui.
Ciaoo

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Luca Rossatti 9 Gennaio 2017 - 9:54

Beh, sei giovane, io ho vissuto gli 883 sin dai primi live nel 1992.

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