Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. L’invasione dei ‘nuovi’ europei da arginare al più presto

L’invasione dei ‘nuovi’ europei da arginare al più presto

by senzaudio

Omar Cook, Dontaye Draper, Steve Burtt, Henry Domercant, E.J. Rowland, Marquez Haynes, Bo McCalebb. Fino ad arrivare a Jon Robert Holden. Cosa accomuna quest’elenco di giocatori? L’aver giocato un Europeo di basket. Senza essere europei. Uno scambio di continente dovuto, in alcuni casi, grazie ad una discreta somma di denaro. Si diventa comunitari, si ha più potere contrattuale in Eurolega e si ha la possibilità di giocare per il Montenegro, per la Croazia, Ucraina, Bosnia, Bulgaria, Georgia e Macedonia (o FYROM). Fino ad arrivare, nel caso di Holden (che però è diventato russo per mano nientemeno che di Putin nel 2003), a decidere un Europeo con un buzzer-beater sulla sirena (nel 2007 in finale con la Spagna).

Ma perchè permettere ad uno straniero di giocare per la propria nazionale? E’ una cosa che non concepisco, sinceramente. Passino i casi di Travis Diener (che è diventato italiano per matrimonio) e di Serge Ibaka (cresciuto in Spagna e poi naturalizzato), ma l’acquisire una nazionalità per soldi è un abominio inguardabile. Magari limitare il passaporto (che immaginiamo venga venduto a somme anche piuttosto basse rispetto all’aumento contrattuale che si può guadagnare: Werther Pedrazzi sul CorSera parlava di 100mila euro) per i soli trasferimenti e non per la Nazionale, che viene così sminuita quasi alla stregua di un club.

Ibrahim Jaaber (passato per Milano, guardacaso bulgaro), Marques Green (attualmente all’Emporio Armani, dotato di passaporto macedone così come l’ex Roma Winston e l’ex Teramo Fletcher, una roba che nemmeno alla Playstation) passando per Greg Brunner naturalizzato svizzero (magari perchè avrà apprezzato la cioccolata): qualche nome dal campionato italiano che raggiunse il top con Avellino. Roster con 4 europei e 2 extracomunitari: Troutman e Dean (che attualmente ha un prezioso passaporto spagnolo) da extra, Szewczyk da europeo assieme al già citato macedone Green ed allo sloveno Omar Thomas (poi bloccato alle frontiere poco più di un annetto fa). All’estero mi vengono in mente due casi di giocatori già visti in Italia: il Real Madrid che può contare su Jaycee Carroll (che in Azerbaigian dubito ci sia mai stato, ma tuttavia ha il passaporto) ed il Barcellona su Charles Judson Wallace dotato addirittura di passaporto congolese (evidentemente il Congo è notoriamente un paese ricco di ragazzoni bianchi e di capigliatura bionda)

Ho elencato un po’ di nomi ma in giro per l’Europa ve ne saranno un centinaio se non di più: per carità, la FIBA non interviene e quindi accetta questi sotterfugi, ma lo scandalo dopo tanti anni resta il fatto che questi giocatori possano giocare per la loro ‘nuova’ nazione. Non basta il limite di uno per squadra, devono essere aboliti. Altrimenti si aboliscano le competizioni nazionali, che si ritrovano così falsate senza possibilità di redimersi.

Ma vuoi mettere la possibilità di vincere un Europeo grazie al canestro di un Americano?

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