Home Inchiostro Fresco - Recensioni di libri letti da Gianluigi Bodi La casa indemoniata – Eduardo L. Holmberg

La casa indemoniata – Eduardo L. Holmberg

by Gianluigi Bodi

Da un libro intitolato “La casa indemoniata” ti aspetti (perché l’abitudine ti porta da quelle parti) di leggere scene splatter, omicidi cruenti e crudeli, killer umani o bestie assetate di sangue. Ecco, se Eduardo L. Holmberg lo avesse scritto oggi probabilmente lo avrebbe infarcito di sangue e schifezze varie. Fortunatamente Holmberg lo ha scritto nel 1896 e non credo abbia avuto tempo di farsi contagiare da un certo modo di intendere la paura.
La casa indemoniata” è qualcosa di composto. Una creatura che ha in sé del giallo poliziesco di ottima fattura, una certa dose di ironia e una sottile aria oscura di angoscia.
Luis torna a casa dopo un lungo periodo ed è deciso a rimettere a nuovo una delle sue proprietà. Una villetta disabitata e ormai diroccata che la gente del posto ritiene essere posseduta dal demonio. Se sia vero o no lo lascerò scoprire al lettore. Certo è che quella casa nasconde un segreto e sarà compito del commissario X svelarlo.
Holmberg ha scritto una storia in perfetto equilibro tra la ricerca della verità e il gusto per lo spiritismo. E lo ha fatto scrivendo l’esatto numero di parole che servivano allo scopo. Non c’è nulla di superfluo nessun riempitivo per creare attimi di suspance gratuita. Attorno al commissario e a Luis ruotano infatti alcuni personaggi davvero peculiari. Isabel, la fidanzata Medium di Luis, Pedro lo schiavo di colore timoroso nonostante la stazza. La guardia 539 e il pappagallo che ripete sempre la stessa frase senza senso apparente.
“La casa indemoniata” è tanta roba, soprattutto per quelli come me che amano una scrittura classica, armoniosa, quasi decorativa. Una scrittura carica di quel calore argentino capace di spalancarti le porte della storia attraverso un susseguirsi di immagini. E in questo senso va dato merito alla traduttrice Sara Palomba la quale è riuscita a conservare la voce personale dello scrittore argentino senza snaturarla. Sarebbe stato troppo facile tradurre l’opera in un linguaggio moderno, facile e svilente nei confronti dell’opera stessa. Ad aumentare poi il valore del libro c’è anche una bellissima postafazione di Paola Bruno.

Seguo Gli Eccentrici (gruppo ombra che agisce all’interno delle edizioni Arcoiris) ormai da un bel po’ e non ho molto da aggiungere a quanto detto innumerevoli altre volte. I loro libri sono sempre diversi eppure accumunati tutti dalla stessa carattersistica basilare: la qualità.

Eduardo L. Holmberg (1852-1937) è stato uno degli intellettuali più prestigiosi della società argentina tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Tra i suoi molteplici scritti scientifici vanno ricordati almeno Arácnidos Argentinos (1871), Ojeada sobre la flora de la provincia de Buenos Aires (1881), i due manuali Botánica Elemental (1908) e Historia Natural (1909), frutto delle numerose spedizioni del loro autore nelle zone più remote del suo paese (non a caso, Le ossa si apre proprio con il ritorno del narratore da un viaggio di studio, quasi a indicare l’assenza di confini netti tra le finzioni e la produzione scientifica di questo singolare poligrafo di origini tedesche).
Holmberg, inoltre, è stato a lungo direttore del Giardino Zoologico di Buenos Aires, ha fondato l’importante rivista “El Naturalista Argentino” (1878), ha svolto un ruolo fondamentale nella diffusione del pensiero darwiniano con articoli e conferenze, ha insegnato per oltre quarant’anni (prima Storia naturale e Scienze naturali e poi Fisica e Chimica), ha fatto parte di note associazioni culturali e ha contribuito alla stesura di un Diccionario de Argentinismos. Per quest’uomo dal multiforme ingegno, Miguel Cané, Roberto J. Payró, Leopoldo Lugones e il già citato Darío, tra gli altri, ebbero parole di apprezzamento. Non deve sorprendere troppo, pertanto, il titolo dato da Luis Holmberg, nel 1952, al libro in cui ricorda la figura paterna: Holmberg, el último enciclopedista (dalla prefazione di Loris Tassi a Le ossa).

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