Da dove partire? Dal fatto che una storia così breve possa trasmettere così tanto in chi la legge. Ecco da dove partirei.
“Il letargo dei sentimenti” Ishiki No Kashi in una versione giapponese di qualche anno dopo l’originale è un’opera di Igort che è nata tra il 1983 e il 1984. Pubblicata, trasportata in lingua giapponese, ripubblicata in Italia, ma di fatto mai così vicina all’anima di Igort come in questa edizione.
Un’edizione che stavolta compare per la casa editrice Oblomov che Igort ha contribuito a creare e che ora si è affiliata alla Nave di Teseo.
La storia è quella di un triangolo amoroso. Tsukuma, militare in carriera ha una relazione con Zusho il quale, essendo bisessuale si innamora di Naomi. Questo è il nucleo spogliato di tutto il resto. Il fatto è che il resto c’è e le tavole di Igort producono una certa pressione sullo stomaco e sulla mente.
L’ambientazione è quella di un Giappone futuro, un paese militarizzato, in cui il tempo è scandito dalle parate militari. La città è caratterizzata da un’architettura tutt’altro che sobria che a me ha ricordato i fasti del futurismo e certi manifesti di propaganda politica del ventennio fascista. Sembra che lo skyline sia composto di metallo e cemento.
I personaggi non hanno tratti delicati, anche le donne sembrano segnate da solchi profondi, metafora del tempo in cui stanno vivendo. Sembra impossibile essere felici, soprattutto quando non si riesce a scacciare il ricordo di quello che è stato il passato.
Si sviluppa la storia e ci accorgiamo che i colori dominanti nelle tavole cambiano. Il Giappone ha dei colori freddi, che mi viene da associare a qualcosa di asettico, artificiale. Qualcosa che mi sembra non possa avere vita. Mentre la Russia vira al rosso, in un primo momento si potrebbe pensare per l’ovvio accostamento al comunismo, ma a me piace pensare che si riferisca al sangue versato, all’epilogo degno della fine di un romanzo d’amore d’altri tempi.
Poi, basta leggere la postfazione di Igort, basta guardarsi le foto e scoprire le fonti di un’opera così tragica. I maestri dell’architettura, le stampe proibite di Utamaro, la foto di una spia, un piccolo ukyio-e.
Scrivere e disegnare una storia come questa, non necessariamente questa, ma una storia come questa significa essere condannati a non buttare via mai nulla di quello che dimora nella nostra memoria. “Il letargo dei sentimenti” è un’opera che si nutre di stimoli diversi, di campi culturali diversi e, per nostra fortuna, è un’opera che germogliando potrà nutrire a sua volta.
Igort, nome d’arte di Igor Tuveri, è personalità poliedrica di artista.
Autore prolifico di graphic novel pluripremiate, illustratore ed editore, è anche autore di racconti, romanzi e musiche. È stato il primo occidentale a disegnare un manga in Giappone e ha pubblicato su tutte le più prestigiose riviste italiane e internazionali.
Nutrendosi di lunghe permanenze in Giappone e nei paesi dell’ex Unione Sovietica, ha maturato uno stile espressivo che unisce la peculiarità del graphic novel, di cui è maestro riconosciuto e del graphic journalism, diventando una voce tra le più originali del panorama artistico internazionale.
Premiato al Comicon come migliore disegnatore del 2016, a Lucca Comics come migliore autore 2016, Premio Napoli per la diffusione della cultura italiana, Premio Romics alla carriera 2017.