Dinosauri, esordio del romano Giorgio Specioso (pubblicato da Baldini & Castoldi), è un romanzo apocalittico a base di nebbie misteriose e mostroni in cui i mostroni però si vedono e non si vedono, seppure egregiamente sostituiti in quanto a mostruosità da alcuni degli umani che compaiono nel libro. Già vedo le recensioni fioccare come la neve che quest’inverno ha sfondato più d’un tetto dalle mie parti e giù tutti a rassicurare quel pudibondo educando d’un lettore itagliano sempre in cerca di Grandi Significati e coperte di Linus. Perché l’orrore se si vede e non si vede è meglio, la paura è tutta metafisica, questo libro è una metafora della vita eccetera eccetera. Ricordo certi discorsi di un secolo fa, spesso prodotti davanti a una birra della staffa per darci un tono. Alien, ve lo ricordate Alien di Ridley Scott? Io ricordo pure certe pippe sul fatto che il vero pregio del film fosse che il mostro tutto sommato non si vedeva mai in tutto il suo orrorifico splendore, se non che in poche scene. Perché l’orrore si vede e non si vede, la paura è tutta metafisica eccetera eccetera. Più raro che qualcuno invece ponesse l’attenzione sul fatto che il film Alien ci mostrava l’intero raccapricciante ciclo riproduttivo di un ferocissimo predatore-parassita-mutaforma alieno.

Un predatore-parassita-mutaforma di cui anche Giorgio Specioso ci ha raccontato qualcosa, con la differenza che l’autore non si è soffermato sul mostro privo di occhi e con acido al posto del sangue, ma su alcuni primati privi di cuore e animati da una sorta di raggelante carrierismo erotico-efficientista. Due cose ci terrorizzavano da bambini, per lo meno. Una era l’oscurità. La nebbia che in Dinosauri sommerge il mondo e ne cambia la sostanza e le regole. L’orrore, pertanto, la paura che le cose non stiano più al loro posto, che basti un niente per stravolgerle. E poi il futuro, il timore di diventare come loro. Come gli ultracorpi. Come i grandi. Come la famiglia protagonista del romanzo, il cui unico figlio, tra l’altro, sembra esser sprofondato in una tetra, silenziosa “adultità” senza uscite. Orrore, paura, raccapriccio in massime dosi, insomma, con i mostroni e un mistero irrisolvibile sullo sfondo, c’è abbastanza roba per incuriosirvi, penso e spero. E se vi state già chiedendo come e se gli umani-disumani di Giorgio Specioso riusciranno a sopravvivere a loro stessi, alla loro anaffettività, ai dinosauri che avanzano promettendo morte e distruzione e a quel bunker che sembra garantire ulteriori sfighe, be’… questo lo scoprirete solo e solamente leggendo fino all’ultima pagina questo bellissimo romanzo.

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