Home Inchiostro Fresco - Recensioni di libri letti da Gianluigi Bodi David James Poissant – Il paradiso degli animali

David James Poissant – Il paradiso degli animali

by Gianluigi Bodi
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Spaventarsi a causa di David James Poissant.

Non so di preciso quando “Il paradiso degli animali” di David James Poissant sia entrato nella mia vita, so però che mi ha spaventato e mi ci sono voluti alcuni mesi per leggere la raccolta. Vado per ordine, cerco di chiarire il concetto nel miglior modo possibile. Quando un libro mi spaventa significa che è un grande libro. Significa che, nel leggerlo, ho trovato qualcosa che mi ferisce profondamente. Una volta si trattava semplicemente di trovare qualcosa che emotivamente mi lasciasse a terra, ora, con il passare del tempo, le cose sono cambiate. Ho iniziato a scrivere e, per quando sia consapevole che la strada sia lunga, tortuosa e potrebbe non portare in nessun luogo ho la presunzioni di capire quando un racconto è tecnicamente perfetto. Guardo le cose con l’occhio delle scrittore e, contemporaneamente, del lettore.

Alla disperata ricerca di aria.

De “Il paradiso degli animali” ho letto i primi due racconti con la bocca spalancata in cerca di aria. Poi, ad un certo punto, mentre leggevo il secondo è successo che il mio cervello ha sentito un sonoro click. Nel racconto “Il braccio” il click sottolinea qualcosa che si stacca. Nella mia testa invece era il segnale che tutti gli elementi del racconto si erano incastrati perfettamente. E’ stato in quel momento che ho deciso di leggere questo libro come merita. Una racconto alla volta. Uno al mese, uno ogni due settimane. Lasciare che il mio cervello assorbisse tutte le informazioni. Lasciare che quella piccola parte che dentro di me scrive riuscisse a comprendere. Posso dire che ciò che ho scritto dopo avere letto David James Poissant è influenzato da lui? Probabilmente sì. Posso dire di essere migliorato? No, forse no. Perché seguire una strada non è mai facile come vederla davanti a sé.

Cos’è questa raccolta.

“Il paradiso degli animali” è una raccolta di racconti eterogenea. Camminano di pari passo, affiancati, racconti di genere fantastico (spesso i più brevi) e racconti realisti. In alcuni casi i personaggi ricompaiono. La coppia di racconti de “La geometria della disperazione” è fantastica. Come lo è l’inizio e la fine della raccolta. L’accoppiata “L’uomo lucertola” e “Il paradiso degli animali”. In entrambi i casi il primo racconto presenta dei personaggi che sono talmente tanto vivi da bucare la pagina e avere bisogno che lo scrittore ne parli ancora.
“Come aiutare tuo marito a morire” è uno di quei racconti che leggerete più volte e che andrete a riprendere anche dopo anni. Il grado di empatia che David James Poissant è riuscito a costruire in questo racconto è commovente. La lettura del racconto mette i brividi dall’inizio alla fine. Perché la fine è nota, ma è il percorso che si compie per arrivarci che merita lodi sperticate.

Tutti i racconti rimarranno con voi per lungo tempo.

Uno dei racconti che preferisco, come se fosse facile scegliere, è “Il rimborso”. Una coppia scopre che il figlio è un piccolo genio e come tale va trattato. Ci si aspetta che dimentichi di essere un bambino, che frequenti scuole adatte a lui, che abbia amicizie intellettualmente stimolanti e che tutto questo succeda senza che lui possa scegliere. Padre e madre hanno due visioni diametralmente opposte. La madre inizia a comprargli giochi e libri stimolanti. Giochi che non sembrano nemmeno giochi. Il padre vorrebbe che lui potesse godersi l’età che ha. Perché può anche andar bene che il figlio sia un genio, ma non è giusto che perda l’infanzia. Il racconto è molto toccante e non ho intenzione di rovinarvelo, vi basti sapere che uno dei temi principali è la protezione dalla cattiveria umana.

“L’ultimo dei grandi mammiferi terrestri” ha uno dei finali migliori che abbia mai letto in vita mia. Un finale carico di tensione che non si stempera nemmeno dopo il punto conclusivo.
“La fine di Aaron” è la cavalcata verso un destino segnato. Un destino che lascia dietro di sé troppi indizi per poterlo ignorare.
Si potrebbe dire qualcosa su ognuno dei sedici racconti presenti in “Il paradiso degli animali” perché, molto semplicemente, sono racconti che non passano inosservati. Sono racconti che ricorderete e rileggerete. Io stesso ho riletto il libro una seconda volta in tempi recenti e ho scoperto particolari che non avevo notato alla prima lettura. Particolari che lo rendono ancora più grande.

Lo so, voi non leggete racconti.

Lo so, voi non leggete racconti. Avete un sacco di motivi per non farlo. E sono tutti sbagliati. Come se servissero altre prove, David James Poissant chiarisce che il racconto non è un genere minore. Il racconto va a braccetto con il romanzo e a volte ha l’esplosività che un romanzo non riesce a raggiungere.
La scrittura di David James Poissant è empatica. L’autore stesso abita quei personaggi e riesce a renderli reali solo perché lui stesso li percepisce come tali. I suoi protagonisti sono uomini e donne che ruotano attorno a qualcosa di brutto che è già accaduto o che deve ancora accadere. Sono personaggi che hanno difficoltà ad esprimere se stessi, che non riescono a chiedere scusa, a dire “Ti amo”. Sono quella parte di noi che non riesce a lasciarsi andare e ci ricordano cosa potremmo diventare nella vita se fossimo stati soli e non fossimo riusciti ad abbattere le barriere che sono in noi.

Come dicevo all’inizio. “Il paradiso degli animali” raccoglie racconti fantastici e non. Questa mescolanza di generi è, a mio parere, un valore aggiunto. La raccolta diventa un ritratto fedele delle capacità creative di David James Poissant. Lo vediamo alle prese con bambini che brillano e con alligatori in giardino, con ragazzini che volano dalla finestra e bisonti maestosi.
Nel prossimo futuro vedremo Poissant alle prese anche con il romanzo e, viste le premesse di questa raccolta, l’attesa non sarà mai troppo breve.

Extra.

L’adorazione nei confronti di questo libro si deve, in qualche modo, allargare anche all’editore che lo ha reso possibile e a chi lo ha tradotto. L’editore è ovviamente NNeditore, per il quale credo di avere speso tutte le parole possibili ed immaginabili. La traduttrice è Gioia Guerzoni. Lasciatemi spendere due parole sulla traduzione. Chi legge parecchio ad un certo punto sviluppa un orecchio anche per le traduzioni. Non si tratta semplicemente di individuare quando una traduzione è buona e quando non lo è. C’è tanta gente lì fuori che possiede le competenze necessarie a tradurre un libro e lo fa con buon successo. Non sempre però tutto si basa sull’abilità. E’ necessaria, ma non sufficiente. Per tradurre un libro come ha fatto Gioia Guerzoni è necessario averlo amato. Entrare in sintonia con l’opera per permettere a noi di fare lo stesso.

David James Poissant. I suoi racconti sono apparsi in diverse riviste e nella antologia Best New American Voices, e hanno vinto numerosi premi, tra cui l’Alice White Reeves della National Society of Arts & Letters. Con Il paradiso degli animali ha vinto il Florida Book Award 2014, ed è stato finalista al Los Angeles Times Book Prize e al PEN/Robert W. Bingham Prize. Docente del master in Fine Arts all’University of South Florida, nel 2015 viene nominato vincitore al New Writers Award for fiction, come in passato autori del calibro di Alice Munro e Richard Ford.

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