Come una barca sul cemento

by Angelo Orlando Meloni

Tornare sulle pagine di Roberto Saporito e dei suoi – chiamiamoli così – noir sentimentali è rinfrancante come visitare un vecchio amico. Oddio, sarebbe rinfrancante se le sue storie spezzate e irrisolte, e i suoi personaggi spezzati e irrisolti, incapaci di vivere il presente, non fossero tali. Ma è la limpidezza della scrittura a rinfrancare lo spirito del lettore qualora non lo facesse il contenuto in verità soavemente nichilista dei suoi brevi, malinconici romanzi. Perché spezzati e irrisolti lo sono davvero i destini degli uomini e delle donne che l’autore delinea in Come una barca sul cemento (pubblicato nella collana SideKar di Arkadia Editore) attraverso brevi e intensi capitoli farciti di disillusione, post qualcosismo citazionista – ma di classe -, un po’ di sesso, violenza e pure un omicidio. Ma tutto si stempera e si diluisce, più o meno tragicamente, più o meno malinconicamente attraverso le voce dell’autore, che in questo romanzo usa registri diversi, dapprima per raccontarci la storia di un professore che in seguito a uno scandalo ha perso se stesso e il suo lavoro; e si ritrova e si riperde arenato come guardiano notturno in una rimessa per imbarcazioni da cui si metterà alla ricerca delle amanti mancate che hanno in qualche modo segnato la sua gioventù. E poi con la storia agghiacciante e appena abbozzata di un bambino rapito, che fa da sfondo alla vicenda principale, ma acquisisce sempre maggior spessore man mano che andiamo avanti nella lettura. Come una barca sul cemento è un romanzo d’un centinaio di pagine che si legge velocissimamente con grande partecipazione emotiva; e questo nonostante il protagonista sia un anaffettivo sessodipendente che si lascia soggiogare dagli eventi e dal mondo intero. E che poi un tipo così ci possa – quasi – piacere o che ci si possa sentire attratti da questa storia di persone senza bussola alla deriva nell’universo, be’… è la letteratura, bellezza.

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