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Alessio Cuffaro – Nessuna ragione al mondo

by Gianluigi Bodi
Alessio Cuffaro

Avendo letto il primo romanzo di Alessio Cuffaro e avendolo trovato molto bello, oltre che davvero molto interessante per la storia che raccontava e per come aveva deciso di raccontarla, non avevo assolutamente idea di cosa mi sarei trovato in mano con “Nessuna ragione al mondo“. Il libro precedente si intitolava “La distrazione di Dio“, edito da Autori Riuniti di Torino e vi consiglio di recuperarlo perché trattava il tema dell’identità in maniera creativa e fuori dagli schemi.

Anche “Nessuna ragione al mondo” ha a che fare con il tema dell’identità, anche se rispetto al libro precedente tutto si svolge su un piano di realtà perfettamente plausibile. Se dovessi riassumere il romanzo di Cuffaro con poche parole potrei dire: Libraio scompare a Torino e adolescenza ricompare a Palermo.

Andrea, il protagonista e voce narrante del libro è un giornalista che lavora a Roma e segue la politica. Un giorno, mentre distrattamente guarda la TV, scopre che un libraio di Torino di nome Daniele Pagani è scomparso senza lasciare traccia, ma nel viso delle persona immortalata in TV Andrea riconosce il vecchio compagno di scuola Sergio e non il libraio che tutti sembrano cercare. Parte da qui un’indagine personale che da un lato si rivolge al futuro e cerca di svelare i motivi per cui Sergio/Daniele sia scomparso, ma dall’altro prova a capire per quale ragione Sergio abbia deciso di andarsene da Palermo e cambiare identità. Parallelamente Andrea dovrà fare i conti con la propria adolescenza, con quel periodo quasi magico in cui si stringono rapporti di amicizia preziosi e si forma il nostro modo di essere adulti. Ecco quindi ricomparire Palermo, i genitori, i compagni di classe e Aurora, l’amore vitale e prorompente.

Devo dire che “Nessuna ragione al mondo” mi è piaciuto per più di un motivo. Il primo ha a che fare sicuramente con il modo in cui è scritto il libro: una volta che lo inizi non è facile staccarsene. E questo secondo me è dovuto al fatto che Cuffaro ha curato molto la propria scrittura, si percepisce il lavoro che c’è dietro a ogni singola frase. Aggiungo poi che molto spesso quando uno scrittore lavora molto su ciò che scrive a volte corre il rischio di mostrare l’impalcatura che sta dietro alle pagine del suo libro e questo tipo di effetto mi infastidisce molto perché sembra quasi che la tecnica non solo venga messa in primo piano ma sovrasti tutto il resto, compreso il lato emotivo della storia che lo scrittore sta raccontando. Tutto ciò in “Nessuna ragione al mondo” non succede, anzi, devo dire di aver trovato un equilibrio invidiabile tra tutti gli elementi che costituiscono il libro e il lato emotivo, passatemi il termine, è così forte che alla fine della lettura ci si trova un po’ orfani dei personaggi, cosa che francamente, in un libro di 150 pagine non mi sarei aspettato. E questo è un altro punto a favore del romanzo di Alessio Cuffaro.

Devo dire che nonostante la storia legata all’adolescenza si svolga a Palermo e quindi a migliaia di chilometri da dove sono nato io, ho trovato davvero molti punti di contatto con la mia esperienza personale. Magari ciò è dovuto al fatto che io e Cuffaro abbiamo la stessa età o forse, più semplicemente, certi meccanismi di crescita personale funzionano allo stesso modo ovunque.

Come ultima cosa scriverò ciò che per molti di voi è già ovvio. Il 15 novembre 2014 Beppe Marchetti, libraio di Torino, è scomparso dalle parti di Sasso Marconi. Era lì per partecipare a un matrimonio. E questa non è finzione, è la verità, la dolorosa verità. Cuffaro è partito da questo evento per creare una storia che rifletta sull’identità, su ciò che decidiamo di essere, su ciò che fingiamo di essere, su quanto di ciò che siamo ora derivi da un momento preciso della nostra vita chiamato adolescenza e su quanto di ciò che siamo dipende davvero da noi.

Alessio Cuffaro è nato a Palermo nel 1975, vive e lavora a Torino, dove insegna Struttura del romanzo alla Scuola Holden. È autore del romanzo La distrazione di Dio (Autori Riuniti, 2016), secondo al Pre­mio Augusta 2017 e finalista del Premio Opera Prima del Master in Editoria della Fondazione Mondadori.

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