Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Alcuni chiarimenti sulle recensioni di “Inchiostro Fresco”

Alcuni chiarimenti sulle recensioni di “Inchiostro Fresco”

by Gianluigi Bodi

Dopo l’ennesima recensione positiva mia moglia mi fa: ma senti, ma la gente si chiederà come mai parli sempre bene dei libri, ad un certo punto pensaranno che ti pagano per farlo, insomma rischi di perdere di credibilità se non stronchi almeno un libro ogni tanto.

Io a quel punto rifletto, perché quando una donna ti parla rifletti e basta. Qui ci sarebbe da affrontare tutta la questione relativa alla credibilità che io non posso pretendere di avere e che di solito spetta ad altri. Poi uno può pure essere credibile, nel senso che dice sempre ciò che pensa, ma se non pensa nulla di intelligente, la credibilità a che gli serve?

Poi formulo una risposta breve: ma io non parlo di libri che non mi sono piaciuti.

Eh, fa lei, ma questo la gente che legge mica lo sa.

Ha ragione, penso io. Ammettendo che ci sia gente che legge davvero le recensioni e che non sia tutta gente che si limita a retwittare e condividere su Facebook senza entrare all’interno dell’articolo, ci sarebbe da spiegare qualcosa a queste persone interessate.

1) Il motto di Senzaudio è “Quando non mi piace qualcosa trovo sia sufficiente circondarla di una generosa dose di silenzio” di D.Barthelme. E si riferisce ad una frase detta da Barthelme e indirizzata a Raymond Carver dopo che Carver aveva stroncato una raccolta di racconti di Barthelme. Parlare male di libri che magari non sono riuscito nemmeno a finire non mi interessa. Mi hanno già rubato troppo tempo nel tentativo di leggerli, perderne anche per scriverci qualcosa di brutto non mi sembra il caso. Per le stroncature sono certo troverete fonti autorevoli nel web;

2) “Se nessuno parla di cose meravigliose” è il titolo di un libro di Jon McGregor e pubblicato da Neri Pozza. Il libro non è male eh, il titolo è perfetto. Se nessuno parla di cose meravigliose, di libri in questo caso, chi lo fa? Siamo in tanti a parlare di libri per fortuna, e io sono probabilmente il meno dotato di tutti quelli che stanno lì fuori, ma anche a me piace poter parlare di cose meravigliose, anche io voglio che sappiate quali sono le cose che trovo meravigliose;

3) Non sono la verità. Il mio è sempre e solo un parere. Personale. Passibile di errore. Quello che dico io non è oro colato, non sono un critico di professione, e se lo fossi non sarei uno di quelli che vi raccontano la sua verità assumendo che deve essere anche la vostra;

4) A volte mi capita di leggere un libro che ha una caratteristica talmente tanto positiva da far passare in secondo piano i difetti. Se poi lo ha scritto uno scrittore esordiente cerco di comportarmi come farei con un amico. Gli dico semplicemente cosa mi è piaciuto, gli dico di mettercela tutta e di migliorare, che in quella caratteristica c’è la base per il futuro;

5) Alcuni libri non riesco a finirli, alcuni li finisco per capire dove diavolo vuole andare a parare lo scrittore. Dopo aver chiuso questi libri cerco di dimenticarmi di averli letti, figuratevi se mi metto a recensirli;

6) Se volete stroncature chiedetemele in privato, certi autori non meritano nemmeno la pubblicità di una stroncatura;

7) Ammetto che mi piacerebbe fare questo mestiere per vivere, ma al momento nessuna delle case editrici si è ancora offerta di stipendiarmi e nessuno degli autori recensiti mi ha dato mazzette sottobanco. Unica eccezione, un caffè che mi ha offerto un autore al salone internazionale del libro di Torino, ma voglio sperare che in quel caso l’abbia fatto per la mia estrema simpatia e non perché avevo parlato bene del suo libro;

8) A me interessa veicolare una certa dose di passione. Se un libro mi è piaciuto ne parlo e spero che chi legge ciò che scrivo se ne accorga. Se un libro mi è piaciuto molto spero che la recensione che scrivo trasudi dell’amore che ho provato nel leggere il libro in questione. Se non mi riesce allora è un problema serio, ma è un problema mio, non del libro;

9) La letteratura è una cosa seria e mi rendo conto che parlando di libri sto giocando con forze ben al di sopra delle mie possibilità. Evidentemene sono incosciente e persisto. Per tutto il resto, se non siete d’accordo con un parere che ho scritto, se una recensione positiva non vi trova d’accordo, se ho sottolineato un tratto che a voi non sembra per nulla speciale, per tutto questo ci sono i commenti, la mail del sito e una marea di social. Non cercherò di farvi cambiare idea, gradirei che non lo faceste nemmeno voi.

10) Niente da aggiungere, volevo solo scrivere un decalogo.

Nella parte che riguarda la letteratura indipendente Senzaudio potrebbe assumere le caratteristiche di un sito buonista. Magari lo è, non ve lo so dire di preciso. Quello di cui sono sicuro è che se cercate la rissa, Senzaudio non fa per voi. Se cercate il rumore, il chiasso, la zuffa, il parlarsi uno sull’altro senza giungere a nulla, Senzaudio non è luogo per voi. Non è che non siete i benvenuti è che vi troverete male, fuori posto. Se invece siete capaci di esprimere una vostra opinione senza pretendere che l’altro cambi la sua, allora qui poi tanto male non si sta.

Commenti a questo post

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2 comments

gabritica 17 Luglio 2014 - 14:33

Due parole solamente. Tua moglie ha perfettamente ragione e le sue sono domande che chi legge si potrebbe porre ma il tuo decalogo, oltre a condividerlo pienamente, è più che esaustivo circa le, eventuali, motivazioni semmai ce ne fosse di bisogno. (Questo quadratino per il commento è una vera tortura sadicissima che ti costringe ad essere concisa perchè non hai la visuale di quanto è già scritto, come, e non vedi l’ora di finire. Così non scrivo più.)

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Gianluigi Bodi 17 Luglio 2014 - 15:03

Grazie,
in effetti la domanda di mia moglie mi ha fatto riflettere parecchio. E dalla riflessione è nato uno pseudo decalogo.
Poi ci sarà sempre chi penserà che mi pagano per parlar bene dei libri che recensisco, ma amen.

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